Notizie Notizie Mondo Gli orsi guardano ai Treasuries Usa e caricano il dollaro. Euro in area $1,20, nuova gaffe Bce fa salire tassi BTP

Gli orsi guardano ai Treasuries Usa e caricano il dollaro. Euro in area $1,20, nuova gaffe Bce fa salire tassi BTP

1 Settembre 2020 11:20

La profezia del Super euro sembra avere tutte le carte per realizzarsi. ‘Colpa’ della debolezza del dollaro, che si è ulteriormente acuita dopo la nuova politica monetaria made in Usa, presentata all’apertura del simposio di Jackson Hole dal numero uno della Fed, Jerome Powell.

Bce non sembra aver fretta di evitare il Super euro dopo svolta politica monetaria Fed
A cyclist performs an acrobatic stunt on his BMX bicycle in front of the new highrise of the European Central Bank (ECB) in Frankfurt, Germany, 28 April 2015. Photo: Boris Roessler/dpa | usage worldwide (Photo by Boris Roessler/picture alliance via Getty Images)

Ma colpa, forse, anche della Bce, visto che l’esponente tedesca del Consiglio direttivo, Isabel Schnabel ha detto che la banca centrale non ha motivo di aumentare le misure di stimoli lanciate in tempi di COVID-19 (riferimento al PEPP o anche QE di emergenza).

Schnabel (Bce) non rassicura su azione Bce dopo Fed

Il risultato è che i tassi sui BTP decennali sono balzati ieri al record in quasi sei settimane, con i mercati che hanno platealmente snobbato i dati sull’inflazione di Italia e Germania. Il rialzo, di quasi sei punti base, ha portato i rendimenti a 10 anni della carta italiana all’1,16%. Inoltre, oggi lo spread BTP-Bund punta verso l’alto, salendo fin oltre il 3% a 153 punti base circa.

Reazione anche sul mercato dei titoli di stato spagnoli, con i tassi decennali dei Bonos saliti al record dal mese di luglio sempre a causa delle parole di Schnabel che, come se non bastasse, ha anche sdrammatizzato la recente forza dimostrata dall’euro.

“I suoi commenti lasciano pensare che la Bce resisterà, nel rispondere nell’immediato alla forza dell’euro, fino a quando questa continuerà a essere interpretata come un segnale di fiducia verso la ripresa dell’Eurozona”, ha commentato Frederik Ducrozet, global strategist presso Pictet Wealth Management.

Ma sicuri che i movimenti sull’euro derivino dalla fiducia verso la ripresa dell’Eurozona e non dai motivi che stanno mettendo sotto pressione il dollaro, dopo le parole di Jerome Powell? Da quando Powell ha parlato in via webcast al simposio di Jackson Hole, il dollaro ha incrementato infatti le perdite nei confronti delle principali monete, di certo non solo verso l’euro.

Il risultato è che il mix effetto Fed + dichiarazioni Schnabel ha fatto balzare l’euro, nelle ore precedenti, fino a $1,1997, al massimo dal maggio del 2018 sul biglietto verde.

Nuovi record nei confronti del dollaro Usa sono stati testati anche da altre valute.

  • La sterlina è salita fino a $1,3413, al massimo dal dicembre dello scorso anno, dopo che il ministro giapponese degli Esteri ha annunciato che un accordo commerciale tra il Giappone e il Regno Unito è vicino.
  • Il dollaro australiano è avanzato al valore più alto in due anni, dopo l’annuncio della Reserve Bank of Australia di lasciare i tassi allo 0,25%. Il rapporto dollaro australiano-dollaro Usa ha messo a segno un rialzo a $0,75 circa. Da segnalare che il dollaro australiano si è confermato tra le valute migliori del mese di agosto, chiudendo la sessione di ieri vicino al record dall’agosto del 2018.
  • L’ottimo dato relativo all’indice indice Pmi manifatturiero della Cina ha permesso inoltre allo yuan di attestarsi al valore più alto da inizio anno. In particolare lo yuan cinese onshore si è rafforzato sul dollaro a 6,8193 per dollaro, rispetto ai livelli superiori a 6,84 nella sessione della vigilia. Lo yuan offshore è stato scambiato a 6,8202 per dollaro
  • Il dollaro ha ceduto anche nei confronti dello yen, con il rapporto USD-JPY in flessione dello 0,16% circa a JPY 105,74. L’euro sale invece sulla moneta giapponese, a JPY 126,58.
  • Contro il franco svizzero, il dollaro è scambiato a quota 0,9006, appena un gradino al di sopra del minimo in più di cinque anni testato in precedenza.
  • Focus anche sul dollaro neozelandese, stabile a $0,6767, vicino al massimo in due anni sul dollaro Usa.

In generale lo US Dollar Index, indice che monitora la performance del dollaro nei confronti delle valute più importanti, è precipitato ieri al minimo in due anni, a quota 91,775.

“Il dollaro è debole non sono nei confronti delle valute dei paesi del G10 ma anche verso le valute dei mercati emergenti – ha commentato alla Cnbc Minori Uchida, responsabile della divisione globale di ricerca presso MUFG Bank, a Tokyo – Questo dimostra che la moneta americana continua a riportare un trend al ribasso, che durerà per un po’ di tempo. I bassi tassi di interesse e l’offerta in eccesso di dollari stanno scatenando questi movimenti”.

Dollaro guarda a tassi Treasuries dopo discorso Powell

Dopo l’annuncio storico di Powell, il dollaro sconta le aspettative di un’inflazione Usa più bassa del lungo periodo, come confermano i tassi sui Treasuries di lungo termine. Il trend si spiega con il fatto che il timoniere della Federal Reserve è stato fermo nel dire che l’eventuale superamento della soglia del 2% per il tasso di inflazione Usa, non lo farà scattare sull’attenti per alzare immediatamente i tassi sui fed funds. La Fed è diventata insomma più tollerante nei confronti di eventuali aumenti dell’inflazione, anche perchè, da ora in poi, non guarderà più al tasso di inflazione puntuale, ma alla media dei tassi di inflazione che si riferiscono a un determinato periodo.

Gli investitori scommettono di conseguenza su tassi sui fed funds più bassi nel lungo periodo: di conseguenza, nelle ultime ore i tassi sui Treasuries a 10 anni sono scesi di 4 punti base allo 0,69% circa, e quelli a 30 anni sono calati all’1,46%.

Oltre alla gaffe firmata Schnaebel – nuova perchè una gaffe ben più storica aveva visto protagonista sempre la Bce, con l’imbarazzante frase di Christine Lagarde sullo spread – in Eurozona è arrivata anche una notizia poco confortante, riportata da Reuters:

la scorsa settimana la Bce ha acquistato asset, nell’ambito del suo piano di Quantitative easing, per un valore poco superiore ai 16 miliardi di euro, rispetto agli asset da 19,18 miliardi di euro acquistati la settimana precedente. E intanto l’euro avanza, e crescono parallelamente anche i timori su un Super euro che possa provocare danni all’export europeo, come avvertito dall’ex banchiere della Bce e attuale presidente di Société Générale Lorenzo Bini Smaghi.