Gli investitori attendono istruzioni dalla Fed: QE3 sì o no?
L’attenzione degli investitori sarà oggi rivolta agli Stati Uniti, dove, dopo le pesanti perdite degli ultimi giorni, si guarda alla riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, prevista per le 20.15 ora italiana. Si tratta del primo incontro dopo la decisione del Congresso di aumentare a inizio agosto il tetto del debito e dopo il declassamento di Standard&Poor’s, che ha tolto la tripla A agli Usa. Non seguirà, come è avvenuto a giugno, la conferenza stampa del presidente della Fed, Ben Bernanke. La prossima è infatti in agenda per l’incontro del prossimo 2 novembre.
Sebbene nessuno si attenda particolari sorprese sul fronte tassi (secondo gli esperti il costo del denaro dovrebbe essere mantenuto all’attuale livello, pari allo 0,25%), novità potrebbero arrivare dalle misure a sostegno della ripresa economica. “Oggi avremo la riunione della Fed per la consueta decisione sui tassi di interesse e nonostante non siano previsti movimenti, l’attesa è davvero alle stelle per eventuali commenti in una fase altamente complicata come quella che stiamo vivendo”, sottolineano gli esperti di Fxcm nella nota odierna. Della stessa idea gli analisti di Mps Capital Services: “date le tensioni sui mercati azionari è possibile che nel comunicato di stasera la Fed si dichiari disponibile a ulteriori manovre se necessario, senza pertanto arrivare già oggi a fornire indicazioni precise sull’ipotesi di un QE3. Saranno probabilmente le minute dell’incontro di questa sera (in pubblicazione il 30 agosto) a fornire eventualmente dettagli in merito a questa ipotesi”.
Anche Michael Hewson e Ben Taylor, analisti di CMC Markets, considerano l’incontro odierno fondamentale per capire quale sarà la posizione della Fed in merito alla possibilità di un terzo QE. “Le uniche munizioni rimaste alla banca centrale americana sembrano essere quelle di mantenere i tassi ai minimi, oltre a ridurre il tasso di deposito applicato dalla Fed alle banche al fine di iniettare maggiore liquidità al mercato. Rispetto alla crisi di tre anni fa, infatti, la Fed sembra avere le armi spuntate soprattutto in considerazione del fatto che il governo americano dovrà implementare le misure di austerità previsti dall’accordo al Congresso”.
Che le indicazioni su una nuova misura a sostegno dell’economia possa essere il tema caldo dell’incontro odierno del Fomc è confermato anche dai commenti giunti da Société Générale. “Considerando le forze negative in gioco – sottolineano gli analisti della banca francese – è possibile un nuovo round di quantitative easing”. I fari sono già puntati alla riunione annuale dei banchieri centrali in agenda a fine agosto a Jackson Hole, dove un anno fa Ben Bernanke ha preannunciato il QE2 da 600 miliardi di dollari.
Chi appare scettico riguardo a una nuova ondata, la terza, di acquisti di titoli di Stato sono gli olandesi di Ing. “A fronte della debolezza dei dati macro degli ultimi mesi, e della turbolenza sui mercati azionari dopo il declassamento degli Usa da parte di S&P’s, si potrebbe pensare che la Fed possa piegarsi alle crescenti richieste di stimolo – spiegano gli analisti – Tuttavia, questa possibilità è estremamente risicata”. I motivi? “Innanzi tutto, alcuni consiglieri della Fed, come Dennis Lockhart di Atlanta, hanno fatto sapere che la Fed ha impedimenti molto forti per QE3. Inoltre, in precedenza, Bernanke ha indicato che il QE è stata una politica volta a combattere la deflazione, non una debole attività. E attualmente non c’è deflazione”.