Un gestore su quattro teme la concorrenza di nuovi operatori non tradizionali. Ma non si arrende
Il 54% dei gestori ritiene “piuttosto probabile” (ma il 25% lo ritiene “molto probabile”) l’ipotesi di dover affrontare la concorrenza diretta di nuovi player non tradizionali, come per esempio società del settore tecnologico o dei servizi non finanziari, entro i prossimi cinque anni. E’ questo il risultato di una ricerca condotta da FT Remark su 400 dirigenti senior del settore del risparmio gestito e commissionata da State Street Corporation, uno dei principali fornitori a livello mondiale di servizi finanziari per investitori istituzionali con 28.700 miliardi di dollari di asset amministrati e 2.400 miliardi di patrimonio gestito al 30 giugno 2015. I risultati dell’indagine, confluiti in una pubblicazione intitolata “Opportunities for Optimism? A new vision for value in asset management”, hanno evidenziato che, nonostante l’emergere di nuovi operatori, lo stato d’animo degli asset manager è positivo. Molti gestori stanno infatti facendo grandi piani per cogliere la prossima ondata di crescita: nel corso dei prossimi tre anni, il 42% degli intervistati si prepara a entrare in una nuova categoria di prodotto per la prima volta, il 52% intende espandere le reti distributive e il 48% si rivolgerà a nuovi canali di distribuzione. Inoltre, la ricerca mostra anche che le acquisizioni sono destinate a ridisegnare il settore del risparmio gestito: il 46% degli intervistati, infatti, sta valutando opportunità di acquisizione.
Strategia multiasset
“Dal momento che il settore è entrato nel mirino di nuovi player – spiega Jörg Ambrosius, Executive Vice President di State Street – il successo dipenderà sempre di più dalla tecnologia e dall’analisi dei dati per rispondere alle pressanti richieste dei clienti di ricevere informazioni e soluzioni di investimento più personalizzate e sofisticate”. Il rapporto di State Street mostra infatti che i gestori devono adattarsi alle nuove esigenze dei clienti, vale a dire devono concentrarsi maggiormente sulle strategie multi-asset, fornendo maggiore trasparenza e un approccio più personalizzato. Anche la pressione verso la riduzione dei costi è un tema particolarmente sentito. “Molti gestori stanno rivedendo il loro approccio al mercato con scelte che vanno dalle nuove soluzioni di investimento alle acquisizioni strategiche per diventare più competitivi e far crescere il business”, aggiunge Ambrosius.
Focus sul rischio
Il 70% degli asset manager intervistati afferma di dover riconsiderare la propria strategia di business alla luce della domanda di strategie multi-asset; il 64% sostiene che l’innalzamento dei rischi e i requisiti regolamentari potrebbero sottrarre risorse alle aree di business critiche; il 96% dei gestori dice di subire pressioni per la riduzione dei costi; il 77% di offrire già ai clienti un maggior grado di trasparenza su rischi e rendimenti rispetto a un anno fa; il 61% dichiara che i clienti richiedono un approccio più personalizzato; infine, il 72% dei gestori dice che le loro conversazioni con i clienti si stanno concentrando sempre di più sul rischio rispetto a un anno fa. “Gli asset manager si stanno concentrando sul miglioramento della loro offerta ai clienti, sullo stringere partnership più strette con gli investitori, sul fornire ai clienti quella visione integrata del rischio di portafoglio di cui hanno bisogno e sviluppano modelli innovativi che allontaneranno la minaccia dell’ingresso di nuovi operatori”, conclude Ambrosius.
Gloria Valdonio