Notizie Analisi tecnica Ftse Mib sotto pressione a novembre, l’outlook grafico e il confronto con gli altri indici europei

Ftse Mib sotto pressione a novembre, l’outlook grafico e il confronto con gli altri indici europei

27 Novembre 2024 17:14

Siamo agli sgoccioli di un mese difficile per Piazza Affari. Da inizio novembre l’indice Ftse Mib segna infatti un calo del 3,6% circa, il peggiore del Vecchio Continente, rispetto al Dax tedesco (+1%), il Cac 40 francese (-2,7%) e l’Ibex 35 spagnolo (-0,9%). Anche l’analisi tecnica ci conferma che il principale indice italiano si trova attualmente in un canale discendente di breve periodo. Dal lato dei multipli di mercato, il Ftse Mib si distingue per un P/E molto basso rispetto agli altri indici principali europei.

Quadro tecnico e trend in atto

L’indice Ftse Mib, attualmente in area 33.000 punti, prosegue il movimento correttivo intrapreso dopo il massimo annuale di 35.474 punti raggiunto il 16 maggio scorso. Da qui si possono evidenziare due minimi di rilievo, il primo al 15 giugno (32.474 punti) e il secondo al 5 agosto (30.652 punti). Il successivo rimbalzo, seppur con alcuni ritracciamenti, ha fatto toccare all’indice italiano un doppio massimo nell’ultima settimana di ottobre (il 21 e 29 ottobre) in area 35.200 punti.

Il grafico giornaliero evidenzia poi una configurazione tecnica dominata da un canale discendente di breve periodo (in grigio), che delinea chiaramente la traiettoria ribassista con massimi e minimi decrescenti. Tale pattern, in assenza di segnali di inversione, lascia spazio a un’ulteriore discesa nei prossimi giorni. I ripetuti tentativi di uscita da questo canale, osservati a novembre, sono falliti, confermando la prevalenza dei venditori.

Il movimento ribassista del Ftse Mib nelle ultime settimana ha provocato la rottura delle principali medie mobili. La media mobile a 200 giorni (linea arancione), combinata con la media mobile a 50 giorni (linea gialla), continua tuttora a rappresentare un ostacolo significativo per il ripristino di un trend rialzista. Inoltre, la presenza di una trendline discendente (in viola), tracciata dai massimi di maggio e luglio, accentua ulteriormente il predominio ribassista, fungendo da ulteriore livello dinamico di resistenza.

L’RSI a 14 periodi si trova attualmente a 37, indicando una condizione di debolezza significativa. Sebbene vicino ai livelli di ipervenduto, l’indice non ha ancora raggiunto un’estrema condizione che possa giustificare un rimbalzo tecnico deciso. Ciò implica che c’è ancora margine per un’ulteriore discesa dei prezzi.

Il MACD, posizionato in territorio negativo, conferma il trend ribassista con linee di segnale divergenti verso il basso. L’assenza di segnali di convergenza rialzista rafforza l’idea che il momentum rimanga orientato verso una continuazione della fase discendente. Anche il recente calo dei volumi in corrispondenza dei tentativi di rimbalzo evidenzia la mancanza di partecipazione da parte degli acquirenti, un fattore critico che limita qualsiasi tentativo di ripresa.

Livelli tecnici chiave e scenario operativo

Il Ftse Mib continua quindi a mostrare segnali di debolezza in un contesto tecnico ribassista. Il supporto statico a 32.825 punti, testato più volte nelle ultime sedute, rappresenta il livello più rilevante da monitorare nel breve termine. Una violazione decisa di questa soglia aprirebbe scenari ribassisti più marcati, con target iniziale a 32.036 punti, minimi da agosto 2024. In caso di ulteriore debolezza, il livello successivo si colloca a 31.475 punti e poi 30.652 punti, che rappresenta una zona di forte interesse tecnico e psicologico, essendo uno dei minimi più significativi dell’anno.

Sul fronte delle resistenze, il primo livello da superare si trova a 33.349 punti, una precedente area di supporto ora convertita in resistenza. Una chiusura giornaliera al di sopra di questo livello potrebbe rappresentare un primo segnale di stabilizzazione, ma solo un movimento convincente sopra 34.031 punti, oltre la media a 200 e 50 giorni, potrebbe suggerire una ripresa più strutturata verso l’alto con target 34.806 e 34.474 punti.

Nel breve termine, il Ftse Mib si trova in una fase critica. Il quadro tecnico ribassista rimane dominante, ma la vicinanza al supporto a 32.825 punti offre una potenziale opportunità di rimbalzo tecnico. Tuttavia, senza segnali di forza da parte degli indicatori e senza un incremento dei volumi, qualsiasi movimento rialzista potrebbe rivelarsi solo temporaneo. Un eventuale rimbalzo dovrebbe essere valutato con cautela: il superamento di 33.349 punti potrebbe aprire spazi per ulteriori recuperi verso le resistenze dinamiche sopra citate. Al contrario, una rottura decisa di 32.825 punti sarebbe un chiaro segnale di debolezza, con estensioni ribassiste verso 32.036 punti e successivamente 31.475 punti.

Riassunto dei livelli chiave:

  • Ultimo prezzo: 33.002 punti
  • Supporti: 32.825, 32.036, 31.475, 30.652 punti
  • Resistenze: 33.349, 34.031, 34.806 e 34.474 punti

Ftse Mib vs gli altri indici europei

Questa tabella offre un’analisi sintetica dei principali indici azionari europei, confrontandone il rapporto prezzo/utili (P/E), la variazione percentuale negli ultimi sei mesi, il rendimento da inizio anno (YTD) e il rendimento su base annua.

INDICI P/E % 6 MESI % YTD % 1 ANNO
FTSE MIB 8,19 -5,0 8,9 12,6
FTSE MIB TOTAL RETURN 8,19 -3,1 15,0 19,0
EURO STOXX 50 13,8 -6,4 4,9 8,9
STOXX EUROPE 600 14,64 -3,3 5,4 10,2
DAX 15,98 2,6 15,0 20,6
CAC 40 13,57 -12,1 -5,3 -1,6
IBEX 35 11,25 2,2 14,5 16,4
FTSE 100 13,17 -0,6 6,9 10,8

Il rapporto P/E (price to earnings) è un indicatore di valutazione del mercato e indica quante volte il prezzo dell’azione riflette gli utili attesi. In questo caso, l’indice Ftse Mib si distingue per un P/E molto basso (8,19) rispetto agli altri indici principali europei. Questo suggerisce che il mercato italiano potrebbe essere sottovalutato rispetto a indici come il Dax o lo Stoxx Europe 600. Gli investitori potrebbero considerare il Ftse Mib come un’opportunità, specialmente in un contesto di recupero economico. L’Ibex 35 e il Ftse 100 hanno valori di P/E intermedi, mentre il Cac 40 si allinea alla media del contesto europeo.

Considerando anche le varie performance degli indici si possono trarre le seguenti conclusioni:

  • Ftse Mib: l’indice italiano si presenta sottovalutato in termini di P/E e ha mostrato una buona resilienza da inizio anno, con un notevole contributo dei dividendi (Total Return). Tuttavia, la debolezza negli ultimi sei mesi segnala che rimane vulnerabile alle pressioni del mercato globale.
  • Dax e Ibex 35: entrambi gli indici si distinguono per le ottime performance, indicando una forte domanda per i settori industriali e ciclici presenti in questi mercati.
  • Cac 40: L’indice francese emerge come il peggiore sia nei rendimenti a sei mesi che su base annuale, riflettendo una maggiore incertezza e specificità negative legate al mercato interno.
  • Stoxx Europe 600 ed Euro Stoxx 50: entrambi rappresentano una sintesi del contesto europeo, con performance stabili ma non particolarmente brillanti.

In pratica, la tabella suggerisce che gli investitori orientati verso il rendimento totale potrebbero trovare il Ftse Mib attraente, mentre chi cerca mercati più dinamici potrebbe preferire il Dax o l’Ibex 35. Al contrario, il Cac 40 potrebbe necessitare di una valutazione più prudente fino a segnali di ripresa concreta.