Notizie Trading e Mercati Ftse Mib alle prese con livello spartiacque decisivo, se non tiene saranno dolori

Ftse Mib alle prese con livello spartiacque decisivo, se non tiene saranno dolori

4 Luglio 2022 10:57

Piazza Affari nel limbo in questi primi scorci della nuova settimana. Dopo un avvio promettente a quasi +1% in area 21.567 punti sotto la spinta dei titoli energetici, l’indice Ftse Mib segna alle ore 10.51 un calo dello 0,11%. A pagare dazio sono i titoli bancari (-3,92% Banco BPM; -2,9% Bper, -2,27% Intesa e -1,6% Unicredit) in scia all’indiscrezione del Financial Times secondo cui la BCE starebbe ragionando sui modi per impedire alle banche di guadagnare extra-profitti (stimati da Morgan Stanley tra 4 e 24 Mld) dal programma di prestiti a tassi agevolati lanciato durante la pandemia, una volta che la stessa aumenterà i tassi di interesse.

Il Ftse Mib così come gli altri principali indici azionari è reduce da una settimana difficile (saldo -3,46%) che ha fatto scendere le quotazioni sui nuovi minimi annui a ridosso dei 21mila punti con un saldo di giugno alquanto disastroso (-13% circa). Il primo semestre è andato in archivio con oltre -22%.

Se non tengono i 21mila rischio di una nuova gamba ribassista preoccupante

L’indice ha comunque mostrato “timidi segnali di reazione sul supporto in area 21.000”, nota Pietro Di Lorenzo, trader e fondatore di SOSTrader, che aggiunge: ” Iniziamo il II semestre a contatto con livelli grafici importanti: area 21.000 punti è uno spartiacque decisivo per le sorti del mercato nei prossimi mesi. Un eventuale cedimento di questo livello, aprirebbe il campo allo sviluppo di una nuova gamba ribassista con target preoccupanti; viceversa la tenuta di questo livello consentirà ai prezzi di consolidare e trovare una base sopra la quale provare una reazione”.

Da tenere sotto osservazione saranno tutti i dati legati all’inflazione Usa ed Euro, così come i primi riscontri della stagione delle trimestrali che da settimana prossima prenderà il via a Wall Street per poi proseguire anche in Europa.

Payrolls, per gli investitori meglio un dato positivo o negativo?

In dettaglio questa settimana gli investitori si concentreranno sui dati sul mercato del lavoro statunitense di giugno, importanti per capire quanto sta resistendo l’economia Usa a un contesto sempre più sfidante. “I timori di crescita e inflazione continuano a perseguitare i mercati e non è chiaro se gli investitori preferirebbero un rapporto sull’occupazione forte che rafforzi la tesi per ulteriori rialzi dei tassi, o uno più debole che potrebbe far fermare la Fed, ma anche aumentare i timori di una recessione negli Stati Uniti quest’anno”, asseriscono stamattina gli esperti di IG. Il rischio è che un forte release delle non farm payrolls porti il mercato a temere una Fed ancora super aggressiva sui tassi nel meeting di questo mese.