Francia: tre scenari dal voto, i settori più a rischio secondo Goldman Sachs
La vittoria dell’estrema destra francese alle europee e la conseguente convocazione di elezioni anticipate in Francia da parte del presidente Macron ha innescato un sell-off sul mercato francese, che ha colpito sia l’azionario sia le obbligazioni di Stato. Gli strategist di Goldman Sachs hanno esaminato i possibili scenari in vista del voto in due turni, in programma il 30 giugno e il 7 luglio. Focus in particolare sui settori potenzialmente a rischio e i titoli più penalizzati nel caso in cui il Rassemblement National di Marine Le Pen dovesse ottenere la maggioranza assoluta in parlamento.
Sell-off su equity e bond in Francia
La scorsa settimana l’azionario francese ha registrato perdite considerevoli, trascinando al ribasso l’intero comparto europeo. Il Cac di Parigi ha segnato un tracollo del 6,2% con le banche in calo del 9%, i titoli delle infrastrutture in diminuzione dell’8% e le utility a loro volta in flessione dell’8%. Il caos politico in Francia ha appesantito il sentiment generale sulla stabilità politica della regione, ampliando lo spread OTA-Bund di oltre 25 punti base ma anche il differenziale Btp-Bund di 7 bp.
Come sottolineato da Mps, in questo avvio di settimana “la stabilizzazione degli spread governativi ha contributo a riportare un po’ di acquisti sull’azionario dell’Eurozona. La situazione in Francia continuerà ad essere monitorata dagli operatori da qui al 30 giugno, data del primo turno elettorale, e probabilmente il mercato si muoverà in base a quelli che saranno i sondaggi in arrivo nelle prossime due settimane”.
Secondo gli esperti di bond di Goldman Sachs, lo spread fra titoli di Stato francesi e tedeschi rimarrà ampio nelle prossime settimane, mantenendo sotto pressione le azioni domestiche.
I settori più a rischio con il voto in Francia
Banche, infrastrutture e utility sono stati tra i settori più colpiti nelle scorse sedute, sottoperformando i peers europei di oltre 5 punti percentuali. Goldman ha analizzato le potenziali conseguenze per questi settori chiave nel caso di vittoria della destra francese alle elezioni parlamentari, sulla base dell’ultimo manifesto politico risalente al 2022.
Banche
Le banche detengono una grande quantità di debito – come in Italia – e probabilmente soffrirebbero un incremento dei costi di finanziamento. Gli investitori sono preoccupati anche per eventuali tasse che andrebbero a colpire le plusvalenze sui dividendi.
Infrastrutture e utility
Per quanto riguarda infrastrutture e strade a pedaggio, il governo potrebbe richiedere a queste società di abbassare i prezzi al pubblico, incrementare la tassazione o revocare anticipatamente le concessioni in un’ottica di nazionalizzazione.
Anche per le utility, potrebbe esserci un tetto alle tariffe e un aumento delle imposte, oltre ad un passo indietro sulle strategie green (stop a energia eolica, solare e al Green Deal europeo).
Difesa
Infine, il cambiamento potrebbe coinvolgere anche il settore della difesa, con l’estrema destra meno propensa a spendere per gli interventi esteri (come in Ucraina) e più favorevole a concentrarsi sulla sicurezza interna.
I possibili esiti dalle urne secondo Goldman
Gli economisti di Goldman hanno ipotizzato tre scenari elettorali, delineando le potenziali conseguenze per il mercato.
Vittoria Macron
Nel primo caso, gli alleati del presidente Macron e il partito di centrodestra Les Republicains riescono a ottenere la maggioranza assoluta. Lo slittamento fiscale rimane invariato, con un deficit pubblico atteso del 4,4% nel 2025 a fronte dell’obiettivo pari al 4,1% del governo. Lo spread OAT-Bund si restringe, pur senza necessariamente tornare ai livelli precedenti le elezioni europee, mentre i titoli domestici registrano una ripresa.
Stallo politico in Francia
Il secondo scenario, quello più probabile, vede la destra vittoriosa ma senza la maggioranza assoluta. Questo comporta due opzioni: un governo di minoranza di estrema destra o un governo di coalizione centrale più ampio, che includa il centrosinistra.
Lo stallo politico limita il rischio di misure economiche drastiche, ma il rapporto debito/Pil è destinato a peggiorare, vista la difficoltà a far passare in Parlamento le restrizioni di spesa e le misure per la crescita.
Il differenziale OAT-Bund rimane ampio e i titoli sensibili allo spread restano sotto pressione; tra questi Vinci, ADP, Eiffage, Amundi, Credit Agricole, BNP e Societe Generale. In recupero le azioni poco esposte al rischio di credito sovrano, come Carrefour, Sopra Steria e Trigano.
Vittoria Le Pen
Nel terzo scenario, il Rassemblement National raggiunge la maggioranza assoluta e ottiene un mandato inequivocabile per governare. Le reazioni del mercato potrebbero essere severe, ma non sono da escludere sorprese positive (come nei casi delle elezioni di Trump e Meloni), soprattutto in caso di misure favorevoli alle imprese francesi, in vista delle presidenziali del 2027.
I settori più colpiti sarebbero banche, costruzioni, materiali, utilities e difesa. I titoli internazionali francesi sarebbero probabilmente quelli meno colpiti. Gli analisti equity hanno una raccomandazione di acquisto su Remy Cointreau, L’Oreal, LVMH, Dassault Systemes, Sodexo, Michelin, Pernod Ricard, EssilorLuxotica e Publicis.