Notizie Notizie Mondo Forza relativa e momentum: la rotazione degli indici settoriali americani. I migliori e peggiori

Forza relativa e momentum: la rotazione degli indici settoriali americani. I migliori e peggiori

Pubblicato 15 Marzo 2021 Aggiornato 24 Marzo 2021 17:34

I migliori: financials ed energy alla riscossa, in frenata utilities e consumer staples

Secondo una lettura su time frame settimanale del Relative Rotation Graph gli indici settoriali americani che stanno sovraperformando l’S&P 500 (benchmark) con un rafforzamento del momentum sono: S&P 500 Energy S&P 500 Financials. In particolare, i titoli del settore energy hanno beneficiato in parte del recente rally dei prezzi del petrolio. Inoltre, l’S&P 500 Communication Service dalla scorsa settimana ha cominciato a sovraperformare l’indice principale portandosi nel quadrante dei settori leader.

Dal grafico si nota invece un indebolimento in termini di momentum dell’S&P 500 Information Technology e dell’S&P 500 Consumer Discretionary che hanno spinto molto nel 2020 e dalla secondo metà di febbraio di quest’anno hanno avviato entrambi una fase di correzione in scia anche a quanto accaduto negli Stati Uniti.

In Evidenza: Real Estate in miglioramento

Segnali positivi dall’S&P 500 Real Estate che che segna quattro settimane di recupero sia di forza relativa che di momentum di fila. Indice dunque da monitorare anche se continua a sottoperformare il benchmark di riferimento.

Interessante l’S&P 500 Materials che dopo alcune settimane di stallo, prosegue la sovraperformance recuperando momentum rispetto al benchmark.

I Peggiori: soffrono i difensivi come le Utilities

Nel quadrante dei settori in sofferenza troviamo Consumer Discretionary e i difensivi Consumer Staples e Utilities. I primi due perdono terreno in termini di forza relativa, mentre l’indice delle utilities, seppur ampliando la sottoperformace, sta recuperando in termini di momentum.

Guida veloce alla lettura del Relative Rotation Graph

Il Relative Rotation Graph (RRG), è uno strumento basato su metodi e algoritmi sviluppati da Julius de Kempenaer. Questo strumento risulta molto utile per analizzare le tendenze di forza relativa di diversi settori azionari rispetto ad un benchmark e il momentum. In particolare, il vero potere di questo strumento sta nella sua capacità di tracciare la performance relativa su un grafico e mostrare le rotazioni settoriali. L’RRG utilizza quattro quadranti per definire le quattro fasi di una tendenza relativa: “indebolimento”, “in ribasso”, “miglioramento” e “in rialzo”. Le rotazioni settoriali consistono dunque nel graduale passaggio degli indici settoriali da un quadrante ad un altro.

Per leggere correttamente l’RRG bisogna comprendere il significato dei due principali input sottostanti allo strumento: JdK RS-Ratio and JdK RS-Momentum. Il JdK RS-Ratio, presente sull’asse orizzontale, è di fatto un indicatore di forza relativa e ci dice se l’indice settoriale in questione, per esempio l’S&P 500 Financials sta sovraperformando o sottoperformando il benchmark, in questo caso l’S&P 500. Un JdK RS-Ratio pari a 100 di fatto implica un movimento del settore sovrascrivibile a quello del benchmark, dunque a poco valore aggiunto. Un JdK RS-Ratio superiore a 100 implica maggiore forza relativa, mentre inferiore a 100 minor forza relativa. Il JdK RS-Momentum invece è un indicatore di momentum e ci dice con che velocità avviene tale movimento di sovra o sottoperformance del settore sul benchmark. Anche in questo caso JdK RS-Momentum pari a 100 ci dice che il settore ha sviluppato una forza del trend pari a quella del benchmark. Un JdK RS-Momentum inferiore a 100 indica un movimento meno direzionale (veloce), mentre se è superiore a 100 è il contrario.

Come dicevamo dunque, il Relative Rotation Graph genera quattro quadranti. I titoli più in forza si trovano in alto a destra (quadrante “In rialzo”) e sono i settori leader in quella congiuntura di mercato. Stanno sovraperformando “Indebolimento”, ma hanno rallentato rispetto al benchmark quelli nel quadrante in basso a destra e dunque sono a rischio sottoperformance, ovvero di entrare nel quadrante “In ribasso”. Se infatti il ritmo della performance diminuisce ulteriormente, il settore comincerà a sottoperformare finendo appunto nel quadrante in basso a sinistra. Da qui, se i settori cominciano a recuperare momentum movendosi con più forza del benchmark passeranno nel quadrante “Miglioramento” e si candidano per tornare in quello del “In rialzo”, appena torneranno a sovraperformare il benchmark.