Forex: vendite tramortiscono lira turca, peso argentino e corona svedese
Alert lira turca e peso argentino tra le valute emergenti mentre tra quelle dei paesi avanzati si mette in evidenza la corona svedese, che sconta i timori legati alle imminenti elezioni nel paese.
Il dramma della crisi turca, andando per ordine, continua: la moneta si conferma la peggiore del mondo, estendendo le perdite per la terza sessione consecutiva dopo che la banca centrale ha annunciato che raddoppierà il limite a cui le banche si prestano denaro nel mercato interbancario durante le transazioni overnight, sfidando così il presidente Recep Tayyip Erdogan con una mossa monetaria restrittiva. Mossa che, in teoria, dovrebbe risollevare le quotazioni di una valuta, ma che invece fallisce nel perseguire l’obiettivo, nel caso della Turchia.
La lira capitola del 3% nei confronti del dollaro, scendendo fino a 6,4786 per dollaro, al valore più basso dallo scorso 15 agosto. Ad essere attaccati sono anche i titoli di stato decennali: di conseguenza, i tassi balzano di 19 punti base fino al 21,95%, riavvicinandosi al record toccato all’inizio del mese.
La lira turca oggi sconta anche la pubblicazione dell’indice della fiducia dei consumatori, precipitato al minimo dal 2009 nel mese di agosto, a 83,9 punti dai 92,2 punti di luglio. E ovviamente i mercati pagano anche la nota di Moody’s sulle banche.
Tra le valute colpite dai sell off c’è anche il peso argentino dopo che il presidente dell’Argentina Macri, in un intervento televisivo, ha ammesso che il paese ha chiesto all’Fmi di accelerare i pagamenti per il bailout del paese, per un valore di $50 miliardi. Così come fa notare Bloomberg l’Argentina, che ha ricevuto i primi $15 miliardi del programma di bailout a giugno, dovrebbe ricevere altri $3 miliardi a settembre. Macri non ha detto tuttavia quanti finanziamenti ha chiesto al Fondo.
Tra le valute dei paesi avanzati, non va bene invece alla corona svedese, che scende per la quinta sessione consecutiva nei confronti dell’euro, dopo essere scivolata al minimo in più di nove anni, praticamente dai tempi della crisi finanziaria.
Dall’inizio dell’anno, la corona svedese ha perso più dell’8% nei confronti della moneta unica.
Intervistato da Bloomberg Anders Eklof, strategist di Swedbank AB a Stoccolma, ha spiegato che la debolezza della valuta si spiega con un insieme di fattori, tra cui i tassi di interesse, che in Svezia sono più bassi che altrove.
I timori di una guerra commerciale vengono inoltre particolarmente scontati, visto che l’economia svedese è dipendente dalle esportazioni più di molte altre.
“E oltre a tutto ciò, ci sono le elezioni in Svezia, che gli investitori esteri vedono come un evento rischioso così come lo sono stati le elezioni in Italia, il voto sulla Brexit nel Regno Unito e la vittoria di Donald Trump all’Election Day”.
I sondaggi danno per favorito il partito anti-immigrazione e nazionalista dei democratici svedesi, e tra di essi qualcuno paventa anche il superamento del partito dei socialdemocratici come primo partito del paese. Si teme inoltre che, a seguito le elezioni del 9 settembre, la formazione di un governo sarà in ogni caso difficile da realizzare.
La Riksbank, banca centrale della Svezia, annuncerà la decisione sui tassi nella riunione del prossimo 6 settembre. A tal proposito Eklof sottolinea che la corona svedese ha iniziato a “prezzare un rischio più alto che la Riksbank si trattenga dall’alzare i tassi fino all’anno prossimo. Ciò che potrebbe stabilizzare la corona sarebbe l’intenzione della Riksbank di rimanere fedele al suo piano di alzare i tassi verso la fine di quest’anno, anche se l’istituto ha ridotto la probabilità che ciò avvenga già nel mese di ottobre”, ha spiegato lo strategist.