Notizie Notizie Italia Forex: l’euro ritraccia in attesa dell’ok dell’Eurogruppo

Forex: l’euro ritraccia in attesa dell’ok dell’Eurogruppo

Pubblicato 13 Febbraio 2012 Aggiornato 5 Luglio 2019 15:04

L’euro ritraccia i guadagni della mattina. Dopo aver toccato nel corso della prima parte un massimo di seduta 1,3283 dollari in questo momento per acquistare un euro sono necessari 1,3218 dollari. “Il cross -commenta Vincenzo Longo di IG Markets- dopo aver testato 1,3170 venerdì (livello dove passa il 23,6% del ritracciamento di Fibonacci dal massimo del 4 maggio 2011) è rimbalzato, ritornando all’interno del range 1,3280 e ritracciare ora a 1,3220. Il supporto resta a 1,3170, mentre la resistenza si colloca a 1,3280”.

Ieri il Parlamento greco con 199 voti a favore ha dato il via libera alle nuove misure di austerità propedeutiche alla concessione del nuovo piano di aiuti da 130 miliardi di euro. Il prossimo passo è rappresentato dal via libera dell’Eurogruppo, che si riunirà mercoledì, e, secondo le indiscrezioni circolate nel corso della giornata, subito dopo sarà annunciato il raggiungimento dell’accordo sul coinvolgimento dei privati nella ristrutturazione del debito. Secondo i ben informati nel Psi (Private sector involvement) le perdite potrebbero ammontare al 70% e l’interesse medio previsto per i nuovi titoli dovrebbe attestarsi al 3,5 per cento.

Segno meno anche per la sterlina, che scambia a 0,8366 contro euro ed a 1,5792 dollari Usa. Oggi la Confindustria britannica (CBI, Confederation of British Industry) ha tagliato le stime sulla crescita economica nel biennio 2012-13 rimarcando che la situazione economica continuerà ad essere “difficile, in special modo nella prima parte dell’anno”. Secondo l’Associazione il Pil salirà dello 0,9% nel 2012, contro il +1,2% stimato a novembre, e del 2% nel 2013, dal +2,2% precedente.

Per quanto riguarda gli altri cross, segno meno per il cambio dollaroyen, in calo dello 0,3% a 77,39. Il dato preliminare relativo l’andamento del Pil nipponico del quarto trimestre 2011 ha evidenziato una contrazione del 2,3 per cento annualizzato, contro il -1,3% atteso dal mercato.