Notizie Notizie Italia Fondi: Morningstar, finora hanno brillato quelli più rischiosi

Fondi: Morningstar, finora hanno brillato quelli più rischiosi

23 Ottobre 2009 13:29

I fondi vincenti sono quelli più rischiosi. Parola di Morningstar, società specializzata nella ricerca indipendente sugli investimenti. Secondo i dati raccolti nel suo ultimo rapporto sul mondo dei fondi di investimento, nel terzo trimestre del 2009 le migliori performance sono state realizzate dai prodotti azionari a più alto rischio, che puntano sulle small cap e sui mercati emergenti, così come già dimostrato nei mesi precedenti.


Tra gli emergenti, si sono messi in luce gli azionari Turchia, con un rendimento del 28,5%, seguiti da quelli Russia (+26,3%). Nell’Europa occidentale, gli azionari Italia hanno brillato meno rispetto al precedente trimestre, segnando un guadagno medio del 18%. A differenza del resto del continente, a Piazza Affari si sono distinti i comparti specializzati in large cap, grazie al buon andamento del settore bancario. La maglia nera va alla Svizzera, che comunque ha registrato un incremento del 17,4%. Nell’area Asia-Pacifico, la cetgoria degli azionari non ha brillato a causa dei deludenti risultati del Giappone. Anche la Cina è stata avara di risultati, con un misero +2,4%: “Una performance che riflette le preoccupazioni degli investitori per il restringimento delle condizioni del credito”, si legge nel rapporto.


Altra tendenza che ha caratterizzato questo terzo trimestre è che sempre più fondi di investimento hanno chiuso i battenti. E se il trend dovesse continuare a questi ritmi, il rischio è che l’offerta si riduca del 5% entro la fine dell’anno. Da luglio a settembre, il numero di liquidazioni di fondi ha superato i lanci per la prima volta dall’inizio della crisi. Su 38.238 prodotti europei, presenti nella banca dati di Morningstar all’inizio di gennaio 2009, circa 2.968 sono stati chiusi contro i 1.560 aperti. E se il trend continuerà con questo ritmo, a fine anno si stimano 3.957 fondi in meno a fronte di 2.080 nuovi.


“L’industria mostra significativi segnali di contrazione”, ha dichiarato Christopher Traulsen, direttore della ricerca sui fondi per Morningstar in Europa e Asia, precisando: “Se da un lato è un bene, dall’altro crediamo ci possano essere dei rischi per gli investitori. Durante il boom dell’industria, troppi fondi sono stati lanciati solo per attrarre clienti e molti non sono stati in grado di realizzare economie di scala, con la conseguenza che i costi sono lievitati, gravando sui sottoscrittori”.