FMI ottimista, Italia farà meglio del previsto nel 2023. UK unico paese con crescita negativa
Secondo le stime aggiornate del Fondo Monetario Internazionale (FMI) le prospettive di crescita del Pil italiano sono meno pessimiste rispetto a quelle di qualche mese fa.
Nonostante un rallentamento della crescita rispetto al 2022 il FMI, guidato da Kristalina Georgieva, ha alzato le stime di crescita globale per il 2023 al +2,9%.
Nonostante un’economia più resiliente delle attese, il Fondo non nasconde che i rischi sono comunque orientati al ribasso. Fra questi c’è un possibile stallo della Cina ma anche una escalation della guerra in Ucraina e un’inflazione alta per un periodo prolungato. Uno dei pericoli maggiori – ribadisce il Fmi che da mesi si dice preoccupato al riguardo – è la frammentazione geopolitica.
“La guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia stanno dividendo l’economia globale in blocchi e rafforzando le tensioni geopolitiche, come quelle associate alla disputa commerciale fra Stati Uniti e Cina”, mette in evidenza il Fondo spiegando che i costi della frammentazione sono particolarmente alti nel breve termine. Oltre a respingere la frammentazione per il Fmi è necessario, guardando avanti, assicurare la stabilità finanziaria: i rischi – osservano gli espetti – restano elevati così come la volatilità sui mercati.
FMI, nel 2023 Italia crescerà dello 0,6%
Le stime riviste al rialzo includono anche l’Italia, con il Pil del Belpaese stimato in crescita dello 0,6% nel 2023, ovvero 0,8 punti percentuali in più rispetto alle stime di ottobre. Meglio del previsto anche la Germania, con una crescita dello 0,1% grazie a una revisione pari a (+0,4 punti), per poi accelerare nel 2024 all’1,4%. Peggiorano invece le prospettive per il Regno Unito, che si rivela fanalino di coda del G7 con un Pil previsto in calo dello 0,6% nel 2023.