Notizie Notizie Italia FMI gela l’Italia: crescita al palo, debito e sfida demografica. Servono nuove riforme

FMI gela l’Italia: crescita al palo, debito e sfida demografica. Servono nuove riforme

29 Maggio 2025 12:06

La crescita dell’Italia va a rilento con il PIL che segna un aumento dello 0,7% nel 2024, confermando lo stesso tasso dell’anno precedente. La dinamica espansiva è stata sostenuta principalmente dagli investimenti infrastrutturali legati al PNRR e da un contributo positivo delle esportazioni nette. Questi dati emergono dal rapporto del Fondo Monetario Internazionale (FMI), al termine delle consultazioni ex articolo IV con l’Italia da cui emerge come “le prospettive di crescita del paese rimangono altamente incerte a causa delle persistenti tensioni commerciali a livello globale”.

Due in particolare i fattori strutturali che limitano il potenziale di crescita dell’economia italiana: la debole dinamica della produttività e le sfide di natura demografica.

FMI: per l’Italia buoni segnali dal primo trimestre 2025

Nonostante l’aumento dell’incertezza globale, il primo trimestre del 2025 per l’Italia ha mostrato una buona tenuta dell’economia tricolore. Dati alla mano, il PIL reale è cresciuto dello 0,3% su base trimestrale e l’occupazione ha raggiunto un livello record, segnale di una certa resilienza del mercato del lavoro. Il 2024 si è chiuso con risultati migliori del previsto sul piano fiscale.

Il miglioramento è attribuito al rafforzamento della compliance e a un mercato del lavoro robusto. Secondo il FMI, il disavanzo nominale si è dimezzato, mentre il saldo primario è tornato in attivo. Le proiezioni delle autorità italiane indicano una progressiva riduzione del deficit nei prossimi anni. “Il risultato fiscale migliore del previsto nel 2024, dovuto al continuo miglioramento nella compliance fiscale e a un mercato del lavoro robusto, è un segnale positivo”.

La ricetta dell’FMI per la crescita italiana

Ma per la serie non è tutto oro quello che luccica, nel suo rapporto, il Fondo ribadisce con forza la necessità per l’Italia di mantenere una linea fiscale prudente, accompagnata da riforme strutturali capaci di sostenere il potenziale di crescita. “Mantenere una solida disciplina fiscale, insieme a riforme volte a stimolare la crescita, è fondamentale per ridurre il rapporto debito pubblico/PIL e rafforzare la resilienza economica”.

Nonostante i progressi insomma l’FMI invita a non abbassare la guardia. “Per affrontare le persistenti sfide legate alla produttività e sbloccare un potenziale di crescita più solido, sono fondamentali riforme complete e durature”. La raccomandazione è quella di conseguire un avanzo primario pari al 3% del PIL entro il 2027. Questo obiettivo richiederà interventi più decisi nel breve termine rispetto alle previsioni contenute nei documenti programmatici attuali. “Il raggiungimento di tale obiettivo richiederà sforzi aggiuntivi nel breve termine rispetto a quanto già previsto nei piani fiscali delle autorità”.

Questione invecchiamento demografico

A pesare sulla sostenibilità dei conti pubblici sono due fattori: il peggioramento atteso del differenziale tra tasso d’interesse e crescita e le pressioni di spesa legate all’invecchiamento demografico.“Le riforme volte a stimolare la crescita contribuirebbero a rafforzare la riduzione del debito e, nel tempo, potrebbero ridurre l’entità dell’aggiustamento necessario”.  Più in generale, le riforme “dovrebbero essere chiaramente definite e dare priorità al rafforzamento del capitale umano, all’ampliamento dell’offerta di lavoro e alla rivitalizzazione della capacità del settore privato di innovare e adottare tecnologie all’avanguardia”. Il potenziamento della forza lavoro “è essenziale per mitigare l’impatto della riduzione della popolazione in età’ lavorativa e per rispondere alla crescente domanda di lavoro altamente qualificato. Le politiche volte ad aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro “dovrebbero essere ulteriormente rafforzate, in quanto favorirebbero sia la crescita economica sia la sostenibilità’ del sistema pensionistico”.

PNRR verso la chiusura

Secondo quanto rilevano gli esperti del Fondo Monetario Internazionale al termine delle consultazioni ex articolo IV con l’Italia, inoltre “gli sforzi attuali delle autorità per portare avanti l’agenda di riforme e investimenti attraverso il Pnrr sono positivi – si rileva nel rapporto – così come lo sono gli impegni di più lungo periodo previsti nel quadro di finanza Pubblica a medio termine. “Con la finestra temporale del Pnrr che si avvia rapidamente alla chiusura, sarà essenziale proseguire con determinazione per garantirne una piena e tempestiva attuazione”. Guardando al futuro, “sfruttare le lezioni apprese nella progettazione e implementazione del Pnrr sarà utile per l’esecuzione efficace delle riforme future e per garantire una crescita duratura”.