Notizie Notizie Italia Nuova era per i Btp, Barclays cita Roosevelt e nuovo target sullo spread fa sognare Meloni-Giorgetti

Nuova era per i Btp, Barclays cita Roosevelt e nuovo target sullo spread fa sognare Meloni-Giorgetti

29 Maggio 2025 11:10

Una nuova era per i titoli di Stato italiani. Barclays non esita a vedere l’attuale momento come un passaggio chiave per la percezione della carta tricolore agli occhi degli investitori e il termometro è come sempre l’andamento dello spread. Mentre va avanti l’emissione del nuovo Btp Italia (con ordini per oltre 5,3 miliardi nei primi due giorni), lo spread Btp-Bund prova a consolidare sotto quota 100 punti base (ieri è sceso a 98,4) e a detta degli analisti c’è spazio per scendere ancora, e non poco.

“Niente da temere se non la paura stessa”

“Lo spread tra Btp e Bund ce l’ha fatta (ancora una volta), restringendosi di nuovo intorno ai 100 punti base – un livello generalmente considerato una linea rossa che rievoca vecchie ferite. Si tratta di un livello noto per spaventare gli acquirenti di Btp, poiché i partecipanti al mercato si concentrano su dolorosi precedenti segnati da incertezze politiche, timori legati a una possibile uscita dell’Italia dal progetto della moneta unica e, naturalmente, la difficile equazione tra crescita e bilancio pubblico”, è l’incipit dell’ultimo report di Barclays sui Btp intitolato “Nothing to fear but fear itself (Niente da temere se non la paura stessa), che evoca la celebre frase di Roosevelt.

Barclays lancia un messaggio chiaro: il mercato dei Btp si è lasciato alle spalle lo stigma da “periferico”, beneficiando di una progressiva dissoluzione delle differenze tra titoli core e periferici. Secondo gli analisti Alessandro Di Spirito e Rohan Khanna, lo spread Btp-Bund– da sempre barometro del rischio Paese – continuerà a comprimersi, al punto che la banca britannica rivede il proprio target di spread portandolo dal range 90-140 punti base a 70-120 pb.

Una sovraperformance che va avanti dal 2023

Il titolo del report, evocando la celebre frase di Roosevelt, riassume bene la visione: oggi ciò che può frenare i Btp non sono i fondamentali, ma il timore (forse ingiustificato) che la storia si ripeta. Il riferimento è al trauma del 2011-2012 e agli shock politici del 2018 e 2022, eventi che però, secondo Barclays, hanno oggi meno potere di condizionare il mercato.

Lo spread si sta restringendo per il terzo anno consecutivo e ora si trova ai livelli più stretti dell’ultimo decennio. Inoltre, sebbene il tema della compressione degli spread sia emerso di recente in molti mercati dei titoli di Stato dell’area euro, l’Italia ha sovraperformato la maggior parte dei suoi omologhi nel 2023, nel 2024 e lo stesso sta facendo quest’anno.

Lo spread cambia pelle, merito dell’Italia (e demerito degli altri)

Dopo tre anni consecutivi di compressione, lo spread BTP-Bund si trova ai minimi da dieci anni, in area 100 pb – una soglia psicologica che in passato ha innescato prese di profitto e un ritorno della volatilità. Barclays sottolinea che il contesto è cambiato radicalmente.

In particolare, la distribuzione dello spread si è modificata strutturalmente: il “right tail risk” (cioè il rischio di esplosioni dello spread) si è assottigliato. La politica fiscale del governo Meloni ha sorpreso in positivo. Il ritorno a un avanzo primario, unitamente al fatto che il rendimento medio del debito emesso è sceso sotto la cedola media in essere, sta migliorando la sostenibilità del debito. E anche il rischio politico percepito sembra in calo: oggi l’eventuale alternativa politica al governo di destra è il Partito Democratico, visto come forza più prevedibile dai mercati. Per contrasto, la volatilità politica in Germania e Francia appare oggi più minacciosa.

Chi compra i Btp: sponda rating potrà attirare maggiori acquisti esteri

Con un breve focus sulla domanda, Barclays evidenzia come gli acquisti di Btp sono sostenuti da due categorie in particolare in questi anni: le famiglie italiane che nel 2023 hanno acquistato massicciamente grazie all’abbondante risparmio post-pandemia e a iniziative ad hoc per i retail da parte del Tesoro (oltre 45 miliardi raccolti). La domanda è rimasta solida anche nel 2024 e 2025 con le nuove emissioni di Btp Valore, Btp Più e il BTP Italia in questi giorni.

Ci sono poi gli investitori esteri. Dopo il ridimensionamento del bilancio Bce, la domanda straniera ha assorbito circa il 75% del nuovo debito nel 2024, con un forte contributo da soggetti non eurozona e non bancari. La quota di possesso estero è comunque ancora bassa (circa 30%), lasciando margine a ulteriori flussi in ingresso, specie se il ciclo di revisione al rialzo dei rating continuerà. S&P ha già alzato il rating a BBB+ e le altre agenzie (Fitch, Moody’s e DBRS) hanno tutte outlook positivi.

Barclays alla fine sottolinea come lo scenario attuale è il risultato di un mutamento strutturale, dove i Btp non rappresentano più l’anello debole dell’eurozona. A parità di rischio politico e fiscale, l’Italia mostra oggi più disciplina di Francia e Spagna, e riesce a finanziare il proprio debito a condizioni più favorevoli. In altre parole, la compressione dello spread non è una distorsione temporanea, ma una caratteristica del nuovo regime di mercato. Per Barclays, la vera anomalia sarebbe tornare a spread di 200 punti base senza una crisi endogena italiana.