Notizie Notizie Italia Fmi alza stime su Italia, ma serve più crescita per ridurre sensibilmente disoccupazione e debito

Fmi alza stime su Italia, ma serve più crescita per ridurre sensibilmente disoccupazione e debito

18 Maggio 2015 14:46
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha rivisto  al rialzo le stime sulla crescita del Pil italiano allineandosi sostanzialmente a quelle formulate dal governo italiano. L’istituto di Washington prevede per quest’anno un +0,7% del Pil italiano che nel 2016 dovrebbe accelerare a +1,2%. Le precedenti stime diffuse ad aprile all’interno del World Economic Outlook vedevano il Pil espandersi dello 0,5% nel 2015 e dell’1,1% nel 2016. 
A sostenere la crescita dovrebbero contribuire soprattutto le esportazioni forti e una maggiore spesa da parte delle imprese e dei consumatori. “L’economia in Italia sta emergendo lentamente da una recessione dolorosa – rimarca il rapporto sull’Italia pubblicato oggi dall’Fmi – Dopo essersi stabilizzata nel quarto trimestre del 2014, l’economia reale è tornata a crescere nel primo trimestre 2015 (+0,3% t/t, ndr)”. 
Spinta decisiva da Bce  ma anche da riforme attuate da governo Renzi 
L’istituto guidato da Christine Lagarde non manca di sottolineare l’essenziale contributo dell’azione della Bce che ha permesso la discesa dei rendimenti dei titoli di Stato e la svalutazione dell’euro. Inoltre la valutazione da parte della BCE della situazione patrimoniale delle banche ha contribuito a risolvere qualche incertezza sui loro bilanci. L’Fmi rimarca poi come la maggiore flessibilità del Patto di Stabilità e crescita ha permesso alla politica di bilancio di essere abbastanza neutra nel breve termine. 
Passando al giudizio sull’azione del governo Renzi, l’istituto di Washington sottolinea come “le importanti riforme istituzionali ed economiche hanno sollevato la fiducia e ad esempio il Jobs Act porterà cambiamenti significativi per il mercato del lavoro rendendo i lavoratori più produttivi e facilitando la mobilità dei lavoratori”. Un cenno anche alla semplificazione fiscale e alla riforma della giustizia che aiuterà a sostenere l’attività economica e rafforzare la concorrenza. Infine la nuova legge per convertire le dieci maggiori banche cooperative in società per azioni “ha stimolato aspettative di una migliore governance nel settore.
Serve ulteriore spinta riformista
Il Fmi sottolinea però come sia necessaria una crescita molto più elevata per ridurre la disoccupazione e il debito ad un ritmo più veloce. In particolare vengono sollecitare ulteriori riforme per stimolare ulteriormente la crescita e concentrare gli sforzi anche sul riequilibrio risanamento dei conti pubblici e la riduzione del debito pubblico dal suo altissimo livello di oltre 130% del PIL. Tra le riforme future elencate dal Fmi c’è quella della giustizia civile e una ad ampio respiro della pubblica amministrazione “per aumentare l’efficienza dei servizi pubblici”.