Mediobanca la vera regina delle banche: +43% Ytd e Del Vecchio affila gli artigli in attesa nuovo piano
Mediobanca brilla di luce propria a Piazza Affari. Il prepotente rally degli ultimi due mesi (+26% dai minimi del 14 agosto) si accoda a quello di tutto il settore bancario, ma è all’interno di una cornice che ha visto il titolo di piazzetta Cuccia riuscire a performare meglio rispetto alle banche retail anche nei momenti difficili come il 2018.
Già prima del blitz di Leonardo Del Vecchio nel capitale, che risale a circa un mese fa, il titolo presentava un saldo da inizio anno ampiamente positivo che adesso è arrivato a un cospicuo +43%. Oggi il titolo ha superato anche quota 10,5 euro con un balzo giornaliero di oltre l’1% che porta ad aggiornare nuovamente i massimi a oltre 10 anni,spingendosi sostanzialmente al livello del prezzo obiettivo medio indicato dagli analisti (10,63 euro stando al consensus Bloomberg). Attualmente i giudizi Buy sul titolo sono il 57,1% del totale, con 35,7% di Hold e solo 7,1% di Sell.
Tutti guardano già a business plan di novembre
Si avvicinano appuntamenti chiave per Mediobanca. Il 24 ottobre ci sarà il cda sui conti trimestrali (quarto trimestre e bilancio esercizio 2018-2019), poi il 12 novembre il test ancora più probante del nuovo piano strategico che il ceo Nagel presenterà alla comunità finanziaria. Intanto Leonardo Del Vecchio, uscito allo scoperto il mese scorso diventando terzo maggior socio di piazzetta Cuccia, avrebbe dato mandato a JP Morgan di studiare la situazione. la mossa è stata svelata oggi da Repubblica che riferisce anche di un incontro positivo di Del Vecchio in Bankitalia, mentre non sarebbe stata ancora inviata alla Bce la richiesta per salire sopra il 10% di Mediobanca. Attualmente la quota di Del Vecchio è poco sotto l’8%.
Del Vecchio vs Nagel, sullo sfondo possibile assalto a Fineco
Gli analisti attendono al varco le prossime mosse di Del Vecchio che molto probabilmente vorrà indirizzare le decisioni relative alla governance (il cda scadrà a ottobre 2020). Le dichiarazioni del patron di Luxottica sono state una sorta di j-accuse verso la gestione Nagel. In attesa del nuovo business plan targato proprio Alberto Nagel che arriverà tra meno di un mese (12 novembre), il focus è sulla possibile svolta che l’imprenditore chiederà a Piazzetta Cuccia, come fatto intendere dalle parole pronunciate settimana scorsa. “Mi aspetto un nuovo piano industriale che non si basi solo su Generali e Compass, ma progetti un futuro da banca di investimenti” con l’aspirazione a diventare un punto di riferimento in Europa. Nelle ultime settimane si è più volte fatto il nome di Fineco come possibile oggetto del desiderio di piazzetta Cuccia, così come Banca Generali (se Generali Assicurazioni darà il via libera alla cessione).
Come riporta l’articolo odierno di Repubblica, la Delfin (holding della famiglia Del Vecchio) pone l’accento sul fatto che il 41% degli utili di Mediobanca derivano dall’attività del credito al consumo di Compass (336,4 milioni), il 38,3% dalle controllate (ossia Generali) e l’8,7% dalle gestioni di patrimoni. Di contro a mangiarsi buona parte degli utili dell’attività principale (265,8 milioni) sono i costi della holding di Piazzetta Cuccia (167,5 milioni). Pertanto il primo appunto è quello di produrre “utili non sufficienti per giustificare i costi di struttura di un gruppo diversificato e complesso il cui valore netto, per metà, origina dal fatto di essere il primo azionista con il 13% delle Generali”, rimarca l’articolo di Repubblica.