Notizie Auto Ferrari oltre i dazi, nuovo rally all’orizzonte?

Ferrari oltre i dazi, nuovo rally all’orizzonte?

28 Marzo 2025 12:58

Ferrari non teme l’America e sorpassa la mina dazi con un una strategia di aumento dei prezzi definita dagli analisti  “difensiva, ma elegante” che garantirà alla casa di Maranello di poter mantenere i mercati a stelle e strisce come strategici. A brindare alla risposta tattica della Rossa è anche la Borsa che anche oggi, dopo i guadagni in controtendenza di ieri, sta facendo viaggiare il titolo ben sopra il 3 per cento.

Il business della rossa in Usa

Ieri, in quella che è una mossa strategica per contrastare gli ultimi dazi sulle auto imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Ferrari ha annunciato che aumenterà i prezzi di alcune delle sue auto fino al 10%. Nel dettaglio, le condizioni commerciali rimarranno invariate per gli ordini di tutti i modelli importati prima del 2 aprile 2025 e per gli ordini delle seguenti tre famiglie – Ferrari 296, SF90 e Roma – a prescindere dalla data di importazione.

Per gli altri modelli, le nuove condizioni doganali si rifletteranno parzialmente sul prezzo, fino ad un massimo del 10 per cento di aumento.

La casa di Maranello ha consegnato nel 2024 oltre 3450 modelli annunciando una modifica della politica commerciale con un aumento dei prezzi fino al 10%. Una scelta che le ha permesso di confermare i target finanziari, anche se c’è il rischio “di una riduzione di 50 punti base sui margini percentuali di ebit ed ebitda”, spiega il gruppo. Le nuove condizioni commerciali scatteranno solo per gli ordini dal 2 aprile 2025, ma la strategia dimostra come “quando si è nella fascia alta del mercato, si possa trasferire il costo sui clienti” spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro, sottolineando come il “pricing power sommato alla brand equity restino una formula vincente, soprattutto ora che la guerra commerciale torna a spingere in alto i costi”.

D’altra parte il mercato americano è sempre più centrale per la casa di Maranello. Non è solo una fotografia del 2024, ma un trend: “negli ultimi 13 anni, la quota di ricavi generati dalle Americhe è passata dal 23% al 33%, mentre il prezzo medio per vettura è più che raddoppiato, da 229.000 a 545.000 euro. Nel 2024, Ferrari ha venduto 4.003 auto nelle Americhe (il 29% del totale), ma ha incassato oltre 2,18 miliardi di euro (il 33% dei ricavi): un cliente su tre è americano, e vale più della media”, conclude Debach.

Nel 2024 la quota di fatturato della Ferrari realizzata negli Stati Uniti è stata pari a circa il 29% del totale, 1,65 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente quando era 1,35 miliardi di euro, il 26% dei ricavi complessivi.

Un nuovo rally per il titolo?

Le “lezione americana” di Ferrari potrebbe valere un nuovo rally dopo il recente rallentamento (-10% nell’ultimo mese dopo una corsa che è valsa negli ultimi 5 anni un +194%). Per Equita “è ragionevole aspettarsi un rimbalzo” dopo i recenti cali con una perdita del 19% dall’uscita di Exor a fine febbraio. La sim conferma raccomandazione hold con prezzo obiettivo di 370 euro.

Promozione, invece, da parte di Barclays, (da equal weight a overweight), con target price invariato a 485 euro. Gli analisti evidenziano “la resilienza del gruppo e del brand, ritenendo positivo questo innalzamento parziale dei prezzi”. E sottolineano come “il portafoglio ordini rimanga comunque impressionante con il 2026 completamente coperto. Sarà comunque difficile dimostrare che i critici si sbagliano, finché i primi lanci del 2025 non dimostreranno prezzi solidi e la capacità di creare un portafoglio ordini solido (rapidamente)”.

Gli esperti della banca Uk vedono ora una “interessante opportunità d’ingresso”, dopo il recente calo del 20% dai massimi. Ricordiamo che il titolo Ferrari ha toccato i massimi dell’anno lo scorso 18 febbraio raggiungendo quota 492,80 euro.