Ferrari: la view degli analisti dopo la trimestrale e il crollo del titolo
Malgrado una trimestrale lievemente superiore alle attese e la conferma della guidance, Ferrari ha registrato un brusco calo nella seduta precedente e oggi scambia in modesto rialzo. Ecco i commenti post risultati degli analisti e le indicazioni giunte dal management nel corso della conference call.
I conti di Ferrari nel 3° trimestre
Nel terzo trimestre, Ferrari ha registrato ricavi consolidati per 1,64 miliardi di euro, in aumento del 6,5% rispetto all’anno precedente e in linea con le aspettative del mercato. Le entrate derivanti da auto e ricambi sono state pari a 1,40 miliardi (+5,3%), leggermente sotto il consensus di 1,42 miliardi, mentre il segmento delle sponsorizzazioni e dei proventi commerciale e relativi al brand ha segnato una crescita del 20% a 174 milioni, sopra le attese di 161,7 milioni.
A livello operativo, l’Ebitda adjusted ha toccato i 638 milioni (+7,2%), lievemente sopra i 633,8 milioni attesi, mentre l’Ebit rettificato si è attestato a 467 milioni (+10%), con un margine operativo migliorato al 28,4%, oltre il 28% stimato. L’utile netto adjusted è cresciuto del 13% a 375 milioni, superando le attese, con un EPS rettificato di 2,08 euro (consensus 2,03 euro).
“Il principale driver è stato ancora il price-mix”, sottolinea Equita Sim, “cui si sono aggiunti i minori costi industriali e R&D, che hanno più che compensato i volumi negativi e le maggiori spese di vendita, generali e amministrative”.
Posizione finanziaria netta “migliore delle attese (€ -246 milioni) con maggiore generazione di free cash flow industriale (364 milioni) grazie a 12 milioni aggiuntivi da riduzione del circolante (prevalentemente scorte)”.
Consegne in calo su base annua
Per quanto riguarda le consegne, Ferrari ha distribuito 3.383 vetture, in lieve calo (-2,2%) rispetto al terzo trimestre 2023. A livello geografico, le consegne sono aumentate nella regione EMEA (+2%) a 1.426 unità, mentre le Americhe hanno visto una contrazione del 2,4% con 1.070 unità. In Asia, le vendite in Cina, Hong Kong e Taiwan sono scese significativamente (-29%), fermandosi a 281 unità, mentre le consegne nel resto dell’area APAC sono salite del 6,3% a 606 unità.
Le consegne sono state trainate dalla Ferrari Purosangue, dalla Roma Spider e dalla 296 GTS. In aumento le spedizioni della SF90 XX Stradale, al via le prime consegne della SF90 XX Spider. In calo la 812 Competizione A, vicina alla fine del ciclo di vita, mentre la 812 Competizione e la Roma sono uscite dalla fine produzione. La Daytona SP3 ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente, in linea con i piani.
Ferrari più fiduciosa su guidance 2024
I risultati hanno fornito “ulteriore fiducia nella guidance 2024”, che prevede:
- Ricavi netti maggiori di €6,55 miliardi;
- Adjusted Ebit superiore a €1,82 miliardi con un margine di almeno il 27,5%;
- Utile diluito adjusted per azione pari a circa €7,90;
- Adjusted Ebitda superiore a €2,5 miliardi, con un margine di almeno il 38%;
- Free Cash Flow Industriale fino a €0,95 miliardi.
Titolo sotto i massimi storici ma ampiamente positivo quest’anno
Malgrado queste indicazioni complessivamente positive, il titolo Ferrari ha perso il 7,1% nella seduta di ieri, chiudendo in coda al Ftse Mib. Oggi le azioni viaggiano in area 409-410 euro, al di sotto dei massimi storici toccati la scorsa settimana oltre i 450 euro.
Nonostante la debacle della vigilia, Ferrari continua a evidenziare un guadagno intorno al 34% nel 2024, a fronte del +14,5% dell’indice Ftse Mib.
Le raccomandazioni degli analisti sul titolo si suddividono fra 13 “buy”, 11 “hold” e 4 “sell”, con un target price medio di 432 euro e un rendimento potenziale pari a circa il 6% rispetto all’attuale prezzo di mercato.
I giudizi degli analisti su Ferrari dopo i conti
Equita Sim ha ribadito il giudizio “hold” e ha portato il target price a €350 (da €330), “fattorizzando l’impatto mid single digit stimato sugli utili (2026) dalla nuova F80” e sottolineando la “qualità dell’equity story indiscutibile, ma ben riflessa nei multipli”.
Per quanto riguarda il 2025, “in attesa delle guidance, riteniamo che la crescita top-line sarà ancora largamente guidata dal price-mix (sostenuto dalla F80 e da nuovi modelli che andranno a regime con un prezzo medio di vendita superiore alla media), cui aggiungere un leggero aumento dei volumi”.
Banca Akros ha confermato la raccomandazione “neutral” e il prezzo obiettivo di €400. “Le nostre previsioni per il 2024 implicano un Ebitda di circa €605 milioni nel quarto trimestre (+8% a/a) con un margine del 36,1% (38,1% per l’intero anno). La guidance indica un Free Cash Flow Industriale di €144 milioni nel quarto trimestre (-36%). Le nostre stime restano praticamente invariate.”
Intesa Sanpaolo ha alzato il target price a 475 euro per azione (da €433), ribadendo il rating “buy” sul titolo.
A livello internazionale, RBC ritiene che la conferma della guidance non implichi necessariamente una riduzione del consensus per il quarto trimestre. Il quarto trimestre dovrebbe beneficiare dell’aumento delle consegne della SF90 XX, compensando il calo delle Daytona.
Secondo Bernstein, il calo delle consegne è dovuto all’introduzione di un nuovo sistema ERP e non a una mancanza di domanda, a dimostrazione della capacità di adattamento di Ferrari per soddisfare i target di marginalità. Si prevede inoltre che la nuova supercar F80 sarà cruciale per il prossimo piano quinquennale.
Per Barclays, il calo di ieri “appare eccessivo, attribuibile probabilmente ad aspettative e posizionamenti esagerati” . L’azienda potrebbe evitare un quarto trimestre 2024 “stagionalmente debole”, grazie alle prime consegne di nuovi modelli (come il V12, Daytona 40-70, SF90XX 50-100 e alcune 499P), che dovrebbero sostenere un mix solido. Si prevede una certa stagionalità nei costi, con conseguente impatto sui margini rispetto ai primi 9 mesi. Le stime 2024-26 rimangono pressoché invariate, superando il consenso per il 2025/26 del 7-13%.
Le indicazioni del management di Ferrari nella conference call
Alcuni spunti interessanti sono giunti dalla conference call post risultati, in cui sono emersi alcuni temi rilevanti per il futuro del business di Ferrari.
Nel quarto trimestre, le consegne saranno in calo sequenziale ma comunque in crescita su base annua. Per Equita, “i principali driver di profittabilità saranno: volumi in crescita, Daytona sequenzialmente in calo ma compensato da altri modelli che sosterranno il mix (SF90 XX Spider e SF90 XX Stradale), opex in aumento”.
Per quanto riguarda la hypercar F80, le prime consegne partiranno nel quarto trimestre del 2025, con “799 modelli da spalmare su 2-3 anni. Gli anticipi sulle prime consegne avranno un impatto solo nel 2025”.
Infine, “il portafoglio ordini resta solido (con le nuove 12 Cilindri Coupé e Spider che guidano la raccolta ordini) e conferisce visibilità fino al 2026.”
Banca Akros aggiunge che “nei prossimi trimestri, il prezzo/mix sarà più equilibrato grazie al contributo di 12 Cilindri e SF90 XX”, mentre “le aspettative per il free cash flow nel quarto trimestre 2024 non sono particolarmente forti, a causa di alti livelli di investimenti (capex) e tassazione.”