L’attesa è finita. Dopo una ridda di indiscrezioni il gruppo petrolifero, Royal Dutch Shell, e il colosso energetico cinese, PetroChina, hanno rotto gli indugi e presentato questa mattina un’offerta da oltre 3,3 miliardi di dollari australiani per mettere le mani su Arrow Energy, società australiana specializzata nello sviluppo dei giacimenti del gas di carbone.
L’offerta è di quelle cui è difficile dire no. Gli azionisti di Arrow riceveranno, infatti, 4,45 dollari australiani in cash per ogni azione. Si tratta di una valorizzazione che implica un premio del 28% rispetto alla chiusura dei titoli Arrow dello scorso 5 marzo. E inoltre chi dirà sì riceverà anche un’azione della nuova società che verrà costituita dalla divisione internazionale di Arrow.
Complessivamente la componente cash dell’offerta valuta quindi il gruppo 3,3 miliardi di dollari australiani a fronte di complessive 733 milioni di azioni. Per gli analisti si tratta di un’operazione molto interessante per Shell. E c’è già chi pregusta una controfferta al rialzo. “Non saremmo sorpresi se la proposta ultima si collocasse su prezzi più alti per assicurare la riuscita del deal”, spiegano alcuni esperti.
PetroChina e Shell potrebbero rivedere al rialzo la loro offerta, arrivando ad offrire 5 dollari ad azione. Una valutazione ritenuta fair. Nell’attesa di capire quali mosse seguiranno Arrow ha nel frattempo nominato Citigroup ed Ubs advisor finanziari e Mallesons advisor legali. Quel che è certo è che se dall’ipotesi di scuola si passerà alla realtà, questa operazione permetterà a Shell e a PetroChina di poter fare affidamento su importanti forniture di carburante che emettono emissioni più pulite del petrolio e del carbone dal momento che sono sempre più paesi stanno cercando di ridurre le emissioni per frenare la piaga del surriscaldamento globale mondiale.
