Notizie Notizie Mondo Usa: rallenta l’emorragia di posti di lavoro

Usa: rallenta l’emorragia di posti di lavoro

5 Marzo 2010 13:53

Gli Stati Uniti continuano a perdere posti di lavoro, ma a un ritmo inferiore a quello medio degli scorsi mesi e più contenuto rispetto alle attese di mercato.


In febbraio si è assistito a un calo delle buste paga nei settori non agricoli pari a 36mila unità e a una stabilizzazione del tasso di disoccupazione al 9,7 per cento. Il consensus stimava una riduzione di 68 mila posti di lavoro (con stime che andavano da un calo massimo di 150 mila unità a un guadagno di 30 mila posti), e una crescita del tasso di disoccupazione al 9,8% dal 9,7% del mese precedente. I dati relativi al mese di gennaio 2010 e al dicembre 2009 hanno subito una revisione verso l’alto per un totale di 35mila unità.
 
Tra i settori che hanno perso più posti di lavoro spicca quello delle costruzioni, penalizzato dalle pessime condizioni meteo registrate nel corso del mese, caratterizzato da violente tempeste di neve sulla costa est degli Stati Uniti. E proprio al netto dell’effetto delle copiose nevicate, secondo Ian Shepherdson di High Frequency Economics, i payrolls avrebbero potuto mostrare una variazione positiva. Tra gli altri settori, piatto l’andamento nel settore manifatturiero, mentre i lavoratori interinali sono aumentati per il quinto mese consecutivo (+48mila).

 

La disoccupazione Usa aveva toccato un picco al 10,2% nell’ottobre 2009, massimi degli ultimi 26 anni. Per il 2010 il consensus Bloomberg è di un tasso medio al 9,8%, per poi scende al 9,1% nel 2011. Invece le ultime stime della Federal Reserve vedono il tasso di disoccupazione tra il 9,5% e il 9,7% nel 2010 per poi calare di oltre 1 punto percentuale nel 2011 attestandosi all’8,2%-8,5%.