Notizie Notizie Italia FCA trema: Jeep non carbura negli Usa, target 2019 a rischio e scendono i Buy tra gli analisti 

FCA trema: Jeep non carbura negli Usa, target 2019 a rischio e scendono i Buy tra gli analisti 

3 Ottobre 2019 11:42

La tenuta delle vendite sul mercato Usa non basta a  FCA che arranca anche oggi a Piazza Affari. Dopo il calo del 2,7% della vigilia, sostanzialmente in linea con il tonfo del mercato sull’acuirsi dei timori recessivi, oggi il titolo arranca in fondo al Ftse Mib con un calo dell’1,38% a 11,28 euro. Non sono lontani i minimi del 16 agosto a 11,05 euro, che corrispondono con i livelli più bassi dal 2017. I venti recessivi fanno sempre più paura e i segnali di difficoltà anche per l’economia Usa (Ism manifatturiero ai minimi a10 anni) pesano sull’automotive e in particolare FCA vista la sua forte dipendenza dal mercato Usa.  Se le big tedesche appaiono come le più esposte alla sempre più debole domanda cinese alla luce della loro marcata dipendenza dal principale mercato asiatico, FCA dal canto suo deve fare i conti con la forte dipendenza dal mercato nordamericano.

Il gruppo guidato da Mike Manley  è alle prese con il difficile obiettivo di centrare la guidance 2019, il cui raggiungimento alla luce degli ultimi sviluppi negativi del mercato non appare affatto scontato e se negli ultimi tre mesi dell’anno si confermeranno i segnali di cedimento dell’economia  Usa l’obiettivo diventerebbe ancora più impervio. Sullo sfondo rimane poi il capitolo alleanze con ancora nessun segnale concreto di riavvio dei colloqui con Renault.

Consensus vede potenziale upside del 27%, ma i Buy sono i minoranza

Il consensus sul titolo Fca è spaccato a metà con  il 37,9 per cento degli analisti che dice Buy (il 16 agosto erano il 39,3%), mentre la maggioranza (48,3%) ha rating Hold e solo il 13,8% dice Sell. Il prezzo obiettivo medio è di 14,48 euro, ben sopra le quotazioni attuali e con un potenziale upside del 27,1%.

E’ tornato piatto il saldo 2019 del titolo Fca che guardando agli ultimi 12 mesi segna un -18%.

Oggi Fidentiis ha confermato Buy con target price a 21 euro, una delle valutazioni più alte tra quelle indicate dagli analisti. A luglio Goldman Sachs ha rimarcato come  FCA (su cui ha rating sell) paghi il  peso “sproporzionato” del Nord America nel business del gruppo e in più in Europa le sfide vanno dalla questione normativa sulle emissioni di CO2 (nuove norme in vigore nel 2021) con FCA che presenta il più grande deficit di conformità alla CO2 (> 30 g / km).

 

Vendite negli Usa, terzo trimestre tra luci e ombre

Segno più, seppur frazionale, per Fiat Chrysler sul mercato statunitense. I dati relativi al terzo trimestre arrivati ieri, con un aumento dello 0,1% delle immatricolazioni di Fca Us (la divisione statunitense di Fiat Chrysler Automobiles), fanno ben sperare per l’ultimo scorcio dell’anno e per la conferma della guidance del gruppo, i cui risultati risultano fortemente dipendenti dall’umore del mercato Usa che rappresenta circa il 50% dei volumi del gruppo.

Nel terzo trimestre FCA US ha venduto 565.034 vetture con un +0,1% rispetto all’analogo trimestre 2018. Dati in miglioramento rispetto al primo triemstre (-3%) e al secondo (-0,5%). Nei primi nove mesi dell’anno, le vendite risultano diminuite dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Ram unico marchio in crescita, delusione Jeep

Nel trimestre appena concluso le vendite sono state trainate ancora una volta dal marchio RAM (+15% a 179mila unità), mentre tutti gli altri marchi hanno registrato cali: Jeep -2% a 245mila (di cui 16mila del nuovo Gladiator lanciato a maggio), Dodge -4% a 104mila unità, Chrysler -23% a 29mila e Fiat -38% a 2mila.

La performance positiva di Ram guidata dal lancio di un nuovo modello ha compensato il negativo tendenza degli altri marchi. FCA prevede un rimbalzo dei volumi grazie a minori tassi di interesse, condizioni economiche stabili e il traino dai nuovi modelli.

“Le maggiori vendite del marchio Ram dovrebbe portare a un mix positivo nel trimestre, portando a margini migliori – rimarcano gli analisti di Mediobanca Securities – . Dall’altro canto però il trend di vendite di Jeep è sotto le nostre stime e ci aspettavamo che il modello Gladiator guidasse l’aumento dei volumi anche per questo marchio”. I risultati del terzo trimestre 2019 sono attesi a fine di ottobre, FCA dovrebbe evidenziare un ebit in aumento di oltre 400 milioni nella seconda metà dell’anno (rispetto al secondo semestre 2018) per centrare la guidance 2019 (che è di ebit in crescita rispetto al 2018).

Equita crede a raggiungimento target 2019

Gli analisti di Equita, che hanno rating buy su Fiat Chrysler con Target Price a 14,5 euro, sottolineano come i riscontri del terzo trimestre negli Usa possano permettere la conferma della guidance 2019 di gruppo. Equita rimarca che si tratta di riscontri coerenti con la stima di consegne 2019 nell’area NAFTA pari a circa +2% (che sconta anche il pieno contributo del nuovo Gladiator).

“Per FCA riteniamo che l’effetto mix sia favorevole in quanto RAM è tra i prodotti più redditizi e ha raggiunto il 31% delle immatricolazioni, le flotte hanno avuto un peso inferiore ai mesi precedenti (22% vs 25% YTD), anche se in crescita rispetto allo scorso anno (+18% YoY)”, si legge nella nota di Equita su FCA.

FCA Us ha sottolineato che prezzo medio è cresciuto in quanto i clienti hanno scelto allestimenti più ricchi. “Sapendo che l’area Nafta genera più del 90% dell`EBIT di gruppo (con l’obiettivo di un adj. ROS al 10% nel 2H19), riteniamo che volumi, mix e rafforzamento del $ del 3Q siano tali da permettere la conferma della guidance FY 2019 di gruppo. Resta comunque da monitorare attentamente la visibilità del mercato nei prossimi mesi”, conclude Equita.