FCA si spegne di nuovo in Borsa, analisti vedono taglio/rinvio dividendi. Moody’s incerta su direzione che prenderà il rating
Giornata sulle montagne russe per FCA. Dopo il balzo fino a +14% il titolo adesso perde terreno complice la volatilità elevatissima sui mercati e l’annuncio di Moody’s che ha messo sotto revisione il rating di Fiat Chrysler Automobiles in “direzione incerta”.L’agenzia di rating ha messo sotto revisione il rating di altri sette produttori europei di auto (Daimler, Jaguar Land Rover, Peugeot, Renault, Volkswagen, Volvo Car e McLaren) e ha declassato BMW a A2 da A1.
Moody’s incerta su Fca: insieme a Psa il suo rating sarebbe più alto
“Il settore automobilistico è stato uno dei settori più significativamente colpiti dallo shock, data la sua sensibilità alla domanda e al sentiment dei consumatori”, afferma Moody’s. Relativamente FCA la revisione del rating è in direzione incerta in quanto il progetto di fusione con PSA potrebbe andare a creare un gruppo auto con un rating più alto rispetto a quello di Fca da sola.
Il titolo FCA è arrivato a cedere oltre -3% a 6,40 euro dopo che in mattinata si era spinto fino a +14%. Ieri il titolo aveva chiuso a quasi +13% con forti acquisti sul finale di seduta.
Verso estensione stop produzione negli USA
Il titolo del Lingotto è tra i più penalizzati nell’ultimo mese a causa delle ripercussioni dell’emergenza Covid-19 che ha comportato lo stop alla produzione prima in Europa e poi negli Usa.
Le ultime indicazioni vedono molto probabile un prolungamento dello stop produttivo dei colossi auto negli Usa con Ford che ha già fatto sapere che estenderà il fermo produttivo in Nord America senza specificare fino a quando. Un portavoce di FCA ha detto che una decisione non è stata ancora presa (lo stop deciso da FCA è fino al 31 marzo).
Lo spostarsi dell’emergenza Covid-19 negli Stati Uniti rischia di impattare fortemente sui volumi del gruppo che sono fortemente dipendenti dal mercato nordamericano.
Oggi Equita ha ridotto la stima di volumi auto globali da -1,5% di inizio anno a -10% su base annua (Europa -15%, Cina -10%, US -9% e Brasile -7% a/a) riconoscendo che potrebbe peggiorare ulteriormente, ipotizzando che il mercato tornerà alla ‘normalità’ nel 2021.
Sullo sfondo la fusione con PSA e il nodo dividendo straordinario
Settimana scorsa era emersa la possibilità, che appare abbastanza concreta, di uno slittamento della fusione FCA-PSA e secondo alcuni analisti il titolo scontava il rischio elevato che il dividendo straordinario da 5,5 mld di euro previsto prima della fusione potesse saltare o essere più che dimezzato.
Ieri Equita aveva confermato il rating buy su FCA gli analisti di Equita con prezzo obiettivo rivisto al ribasso del 35% a 10,9 euro. La sim milanese si è soffermata sui dubbi relativi alla fusione con PSA riutenendo che comunque non sia a rischio. “Quanto peggiore è lo scenario macroeconomico tanto maggiore è l`interesse reciproco a finalizzare una fusione sempre più indispensabile per ottenere sinergie altrimenti impensabili. Per entrambe non vediamo concrete alternative percorribili a meno che ci sia un intervento dello stato francese”, rimarca Equita che però vede possibili delle revisioni dei termini: per evitare stress finanziario sarebbe ragionevole ridurre/posticipare i dividendi ordinari (2,2 mld equamente suddivisi) e in subordine quelli straordinari (5,5 mld di FCA)
Equita ritiene che la struttura finanziaria non sia a rischio anche in caso di mercato più debole perché dispone di elevata liquidità (circa 33 mld) in grado di assorbire 1.5bn di bond di FCA che scadono nel 2020 (PSA ha meno di 0.1bn di rifinanziare); in secondo luogo parte dei capex possono essere posticipati ( circa 2-2,5 mld); terzo, dispone di ulteriori committed lines (>7bn); quarto, può ridurre i dividendi (circa 2 mld).
Settimana scorsa, insieme all’annuncio dello stop alla produzione fino a fine marzo in Nord America, FCA ha abbandonato la guidance 2020 a seguito del radicale cambio di scenario di mercato. Il ceo Mike Maley ha riferito che FCA valuterà l’impatto sull’attuale guidance finanziaria di tutte le misure assunte all’interno della società e delle condizioni macroeconomiche collegate all’emergenza Coronavirus. “Forniremo un aggiornamento sulla nostra guidance finanziaria quando avremo completato tale valutazione ed avremo sufficiente visibilità sulle condizioni di mercato”, ha specificato Manley.