Piazza Affari a tutta volatilità, sboom intraday di oltre 10% per alcuni titoli
Si sgonfia il rally di Piazza Affari così come quello delle altre maggiori Borse UE. Il FTse Mib è arrivato a cedere oltre l’1% in arra 16.750 punti negli ultimi minimi per poi tornare sopra la parità. Nella prima parte di giornata era arrivato fino a +5% circa in area 17.830 punti. Il Dax al momento viaggia in calo del 2% circa, mentre i futures di Wall STreet indicano cali vicini all’1%.
Ieri i mercati avevano messo a segno balzi record sull’euforia in vista dell’accordo al Congresso Usa per il bazooka fiscale da 2 mila miliardi di dollari.
Volatilità rimane elevata
Tra i singoli titoli del Ftse Mib si muovono ancora in buon rialzo Mediobanca (+4,8% a 5,2 euro) che era arrivata a segnare un rialzo a doppia cifra (+12,58%) toccando quota 5,583 euro. Variazione nulla per Generali a 12,12 euro che in avvio si era spinta fino a +9,17%.
Si è sgonfiato anche il rally di FCA che segna +3,5% a 6,87 euro rispetto al +14% di inizio giornata. Si sono sgonfiate molto anche Azimut (+3,17%) e Banca Mediolanum (+1,8%), con entrambe che erano arrivate a guadagnare l’11% circa nell’intraday. Saliscendi anche per POste che segna +0,6% dal picco a +7,6% in avvio.
Le novità da oltreoceano, TRump e Fed si son giocati tutte le cartucce
L’accordo sul disegno di legge per l’emergenza Covid-19, che prevede un piano di sostegno da 2 trilioni di dollari (2.000 miliardi di dollari), è arrivato ieri sera. Il piano prevede tra le misure un programma di prestiti alle piccole e medie imprese, assegni per le famiglie e per i lavoratori che hanno perso anche temporaneamente l’occupazione. La notizia migliora l’umore degli operatori. Ieri Wall Street ha chiuso con i rialzi più alti in una sola seduta dal 1933. Il Dow Jones infatti ha terminato con un balzo di oltre l’11%, l’S&P500 ha guadagnato oltre il 9%.
Il bazooka fiscale da 2 mila miliardi di dollari, dotazione maggiore nella storia USA, si aggiunge al programma di acquisto illimitato di asset annunciato lunedì dalla Federal Reserve (Fed). Questo pacchetto rappresenta un vaccino economico al virus? “È troppo presto per dirlo, ma la reazione di riflesso del mercato è piuttosto promettente”, asserisce Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst di Swissquote, che aggiunge: “Uno dei problemi principali di questi pacchetti di stimolo è che causano dipendenza. Maggiore è la dotazione degli stimoli, maggiore sarà la domanda degli investitori”.