Notizie Notizie Italia FCA scatenata sul Ftse Mib, Elkann tira dritto su fusione con PSA. Rimane rebus maxi-dividendo

FCA scatenata sul Ftse Mib, Elkann tira dritto su fusione con PSA. Rimane rebus maxi-dividendo

9 Aprile 2020 10:27

FCA in pole position in avvio di giornata con un balzo di oltre il 6,5% in area 7,59 euro, portando a +38% circa il balzo dai minimi a 5,51 toccati nel’intraday del 19 marzo scorso. Il mercato sta puntando con decisione alla possibilità che il periodo di lockdown finisca prima del previsto alla luce del rallentamento dei casi di Covid-19. I titoli automotive erano stati tra i più penalizzati dal lockdown con stop produttivi previsti fino al 14 aprile per FCA.

Elkann confida nella maestria di Carlos Tavares

Ieri nella lettera agli investitori il presidente di FCA, John Elkann, ha espresso fiducia nel riuscire a raggiungere le sinergie pari a circa 3,7 miliardi di euro all’anno con la fusione con PSA “grazie alla creazione di una nuova società, soprattutto considerando che sarà guidata da Carlos Tavares, che ha raggiunto solidi risultati come Ceo di Psa e capisce l’importanza della cultura aziendale”.

Elkann ha rimarcato che la fusione andrà in porto senza cambiamenti e quindi senza la necessità di chiudere stabilimenti.

Rimane nodo dividendi

Elkann non ha dato alcuni riferimento al possibile slittamento dei tempi della fusione a anche al nodo dividendi su cui gli investitori si interrogano da diverse settimane.

“Alla luce dell’emergenza COVID-19 noi restiamo dell’idea che i dividendi della fusione FCA-PSA possano essere rivisti (a partire da quello ordinario)“, rimarcano gli analisti di Equita.

Si interroga sul futuro dei dividendi, sia ordinario che straordinario, anche un articolo di oggi de Il Sole 24 Ore. In particolare il maxi-dividendo da 5,5 miliardi di euro che Fiat Chrysler Automobiles dovrà staccare prima del closing della fusione. La cedola straordinaria, secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 ore, rappresenta l’unica clausola del contratto siglato con i francesi non soggetta a condizioni di alcun tipo. Infatti l’accordo prevede che il maxi-dividendo di 5,5 mld non dipenderà dalle effettive disponibilità del gruppo al momento del perfezionamento dell’operazione, mentre per le cedole ordinarie relative all’esercizio 2020 e 2021 che Fca e Psa pagheranno ai soci sarà valutata sulla base delle risorse effettive al momento dello stacco del dividendo.

Una opzione che Elkann potrebbe valutare, visto il nuovo scenario, è quella di percorrere strade alternative tipo ridurre l’ammontare del dividendo straordinario e valutare gli spin-off di Faurecia (partecipata al 46% da PSA) o di Comau, rinviando nel tempo la distribuzione della parte restante della cedola.

A dicembre 2019 Fca e Psa hanno raggiunto un accordo vincolante per creare il quarto gruppo automobilistico al mondo, con il 50% della nuova entità in mano agli azionisti di ciascuna società e nell’ambito dell’accordo, Fca distribuirà agli investitori un dividendo speciale da 5,5 miliardi di euro. Ma fonti vicine alla situazione sostengono che per FCA non è così saggio “liberarsi di così tanta cassa”. Per gli analisti di Jefferies la fusione è cruciale per la competitività delle due società nel lungo termine ma alcuni aggiustamenti sono “inevitabili”.

Decisione su cedola ordinaria rinviata a giugno

FCA settimana scorsa ha riprogrammato l’assemblea annuale dei soci slittata in avanti di due mesi. La decisione ha anche come conseguenza il rinvio della delibera sul dividendo ordinario 2019 di € 1,1 miliardi comunicato all’epoca della conclusione del Combination Agreement con PSA. Uno scenario probabile è quello della cancellazione o il rinvio almeno del dividendo ordinario sia di Fca che di Psa.
Intanto obiettivo comune delle due promesse spose è aumentare le riserve di liquidità in vista della programmata fusione. Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dall’agenzia Reuters, le due case automobilistiche si sarebbero rivolte alle banche per assicurarsi la liquidità di cui hanno particolarmente bisogno e FCA in particolare pare stia guardando alle garanzie sul debito approvate ieri sera dal governo a sostegno delle società italiane. Se il gruppo presieduto da John Elkann deciderà di richiedere gli aiuti messi a disposizione dal governo italiano allora scatterà automaticamente lo stop del dividendo. Il mese scorso Fca si è assicurata una linea di credito da 3,5 miliardi di euro, con una scadenza iniziale di 12 mesi che può essere estesa di altri sei e che va ad aggiungersi a linee di credito esistenti per 7,7 miliardi.