FCA deraglia a -17%, verso shock domanda in UE e cresce paura stop anche negli Usa
Nuova giornata da incubo per FCA. Il titolo del colosso automobilistico è arrivato a circa -17% dopo che questa mattina ha annunciato lo stop alla produzione nella maggior parte degli stabilimenti produttivi in Europa fino al 27 marzo al fine di implementare le azioni per affrontare l`emergenza COVID-19 e adeguare la produzione alla domanda.
Il titolo ha toccato un minimo a 6,961 euro, livello più basso dal 2016 e con un saldo da inizio anno del 47% circa. Quotazioni più che dimezzate rispetto ai massimi del novembre 2019 quando il titolo si era spinto fino a 14,78 euro a seguito dell’annuncio delle negoziazioni per una fusione alla pari con il gruppo PSA.
Lo stop alla produzione riguarda in particolare degli stabilimenti in Italia di Melfi, G. Vico (Pomigliano), Cassino, Carrozzerie Mirafiori, Grugliasco e Modena. Stop anche in Serbia e Polonia.Inoltre, rimarca Equita, è stato segnalato l’ulteriore obiettivo di coordinamento con fornitori e partner affinchè gli stabilimenti possano raggiungere i livelli di produzione totali precedentemente pianificati quando il mercato tornerà alla normalità.
Livello allerta aumenta
Oltre alle preoccupazioni legate al possibile shock di domanda in Europa, con gli impianti chiusi che valgono il 30-35% della capacità produttiva del gruppo, il mercato guarda ai possibili sviluppi dell’emergenza coronavirus oltreoceano. In particolare negli Stati Uniti in quanto il mercato nordamericano ha un peso preponderante per il gruppo guidato da Mike Manley. Da solo il Nord America ha contribuito alla marginalità del gruppo di tutto il 2019 con l’EBIT adjusted 2019 dell’area Natfa è stato infatti di 6,7 miliardi di euro, pari a quello totale di gruppo.
Task force negli Usa, per ora niente chiusure
Intanto Fca, Ford Motor, General Motors e il sindacato United Auto Workers hanno deciso di lanciare negli Stati Uniti una task force congiunta per rafforzare le misure di sicurezza per tutelare i lavoratori delle fabbriche e dei magazzini delle tre aziende, in risposta alla pandemia di coronavirus. “E’ una situazione senza precedenti e la task force si muoverà rapidamente partendo dall’ampia serie di misure preventive già messe in atto”, hanno detto i ceo di Fca, Gm e Ford.
Il piano di emergenza al momento non prevede l’interruzione della produzione, con ognuna delle tre aziende firmatarie che metterà a punto azioni specifiche da implementare nelle proprie strutture produttive.