Notizie Notizie Italia FCA a Nexi tra gli 11 titoli di Piazza Affari che potrebbero essere infiammati dal fattore M&A

FCA a Nexi tra gli 11 titoli di Piazza Affari che potrebbero essere infiammati dal fattore M&A

17 Luglio 2019 17:24

Il dossier Fca-Renault potrebbe riaprirsi nei prossimi dodici mesi. Lo credono in tanti e sono in tanti alla finestra per vedere le prossime mosse di Torino e Parigi. Come successo in reazione all’annuncio di Fca dell’offerta per un matrimonio con Renault, con i due titoli subito schizzati in Borsa, ogni operazione straordinaria non manca di incendiare – nel bene o nel male – i corsi azionari dei titoli coinvolti. Gli analisti di Equita SIM individuano alcune operazioni di M&A ritenute più probabili nell’arco dei prossimi 12 mesi.

“Abbiamo focalizzato l’attenzione in primo luogo su operazioni di efficientamento della struttura di capitale, che sono state le uniche operazioni di una certa rilevanza annunciate nel primo trimestre dell’anno in Italia”, si legge nel report di Equita e tra queste sono state individuate la conversione delle azioni di risparmio di TIM e di Buzzi e la fusione tra Unipol e UnipolSai. In secondo luogo gli analisti hanno identificato possibili target di M&A in settore in fase di consolidamento.

Le operazioni di M&A più probabili nei prossimi dodici mesi

Tra questi emergono le nozze per ora annullate tra FCA e Renault o anche altri partners, Rai Way con 2i Towers, Nexi (elevato M&A nel settore), Anima e Banca Generali (consolidamento tra asset gatherers), Credito Valtellinese (candidato per M&A per la solida posizione di capitale e azionariato frammentato), Ascopiave  e Saras (alla ricerca di una partnership industriale). Per Ascopiave in particolare gli analisti non escludono una vera e propria integrazione con Hera dopo la recente operazione sugli asset retail.

La rapida analisi sui trend del primo trimestre realizzata da Equita SIM evidenzia una certa stasi nelle operazioni di M&A più tradizionali aventi ad oggetto le aziende quotate italiane ma, continuano gli analisti, ciò non toglie che, su un orizzonte più ampio, l’appetibilità delle aziende italiane come target di M&A rimane molto elevata, sia da parte di operatori industriali che finanziari, tanto domestici quanto internazionali.