Facebook pronta a cavalcare l’onda del mobile. Allo studio un motore di ricerca
“Correggeremo gli errori commessi”. Parola di Mark Zuckerberg che, nel suo primo discorso ufficiale dopo la quotazione di Facebook sul Nasdaq lo scorso 18 maggio ha ammesso che il suo social network avrebbe potuto fare di più per seguire l’onda della tecnologia mobile.
“Ora siamo una “mobile company””, ha detto l’enfant prodige di Harvard alla conferenza di TechCrunch a San Francisco nella serata di ieri (italiana). “Nei prossimi tre-cinque anni la vera domanda sarà: quanto siamo stati capaci di sfruttare la tecnologia mobile?”.
Zuckerberg ha affrontato senza mezzi termini il problema che affligge Facebook, facendolo crollare in Borsa: la capacità, cioè, di generare utile da utenti che si muovono sempre meno sul computer e sempre più su dispositivi mobili come smartphone e tablet. E tutto fa pensare che, se la questione è stata affrontata così apertamente, una soluzione al problema sia già quanto meno allo studio. Il Ceo di Facebook ha ammesso che la sua compagnia ha perso troppo tempo a cercare di utilizzare il linguaggio di programmazione HTML5 per costruire prodotti adatti al mercato mobile, ma che questo è stato il “più grosso errore” commesso dalla società di Menlo Park.
Il futuro prossimo riserva invece applicazioni da utilizzare sui sistemi operativi Android e iOs, pensati per una maggiore interattività e per viaggiare su apparecchi wireless.
Grandi novità sono attese anche sul fronte motori di ricerca. Secondo Zuckerberg, infatti, Facebook riceve già ora un miliardo di query al giorno “senza nemmeno aver tentato di costruire un motore di ricerca”. Ciò ha reso necessaria la costituzione di un team apposito che lavorerà su quello che potrebbe essere presto un nuovo progetto, ovvero il search engine targato Menlo Park. “Ad un certo punto lo dovremo fare”, ha detto il giovane Ceo.
Le affermazioni di Zuckerberg hanno fatto bene al titolo. Le azioni di Menlo Park ieri hanno chiuso a +4,8%, superando i 20,3 dollari per azione e salendo ulteriormente nell’after-hours.
Sul crollo in Borsa del titolo, Zuckerberg ha commentato: “certo non aiuta il morale. Ma preferisco che la società sia sottostimata che lusingata con troppe lodi”.