Eurozona: ripresa a rischio con ultime turbolenze che aggravano uno scenario già incerto (S&P)
La volatilità dei mercati finanziari sta colpendo duramente il settore bancario europeo, aggiungendo rischi al ribasso sulle prospettive economiche della zona euro. Ad affermarlo è Standard & Poor’s (S&P) in un rapporto pubblicato oggi.
“L’economia della zona euro è in ripresa dal secondo trimestre 2013, ma l’inversione di tendenza è stata irregolare e fragile rispetto al passato soprattutto a causa della crescita degli investimenti in sordina“, rimarca Sophie Tahiri, economista di S&P. S&P continua a prevedere una domanda interna resiliente quest’anno, ma una serie di incertezze stanno montando e potrebbero minacciare la fiducia di consumatori e imprese, indebolire l’attività di credito e ritardare le decisioni di investimento. Tra i fattori di incertezza indicati da S&P ci sono il peggioramento delle prospettive dei mercati emergenti economiche, i bassi prezzi del petrolio, le tensioni geopolitiche, una possibile Brexit e la volatilità dei mercati finanziari.
Piano Juncker a rilento
L’agenzia di rating sottolinea come il piano di investimenti Juncker, progettato per promuovere gli investimenti, abbia avuto un avvio lento. Rispetto agli investimenti complessivi previsti dal piano triennale 2015-17, pari al 2,25% del Pil 2014, a gennaio 2016 risulta essere stato approvato meno dello 0,5% del PIL degli investimenti stando alle stime della Commissione europea.
L’agenzia di rating sottolinea come il piano di investimenti Juncker, progettato per promuovere gli investimenti, abbia avuto un avvio lento. Rispetto agli investimenti complessivi previsti dal piano triennale 2015-17, pari al 2,25% del Pil 2014, a gennaio 2016 risulta essere stato approvato meno dello 0,5% del PIL degli investimenti stando alle stime della Commissione europea.
NPL banche Italia, Spagna e Portogallo sono ostacolo a trasmissione politica monetaria
L’ampio stock di crediti in sofferenza (NPL) in Irlanda, Italia, Spagna e Portogallo rappresenta un handicap per la trasmissione della politica monetaria della Bce. Per questo la crescita del credito nella zona euro del settore privato è rimasta contenuta, in crescita di un “misero” 0,9% su base annua nel mese di dicembre. “Le crescenti preoccupazioni circa la forza del settore bancario della zona euro, insieme con un allargamento degli spread sul mercato obbligazionario sovrano della periferia, potrebbe indebolire la ripresa del credito e degli investimenti”, aggiunge S&P.