Eurozona fatica a ripartire: Pmi novembre indica crescita più debole degli ultimi 16 mesi. Borse giù
I segnali arrivati dalla manifattura dell’eurozona deprimono i listini europei. Dopo un avvio opaco, le principali Borse continentali hanno accelerato al ribasso penalizzate dalla pubblicazione della lettura preliminare degli indici Pmi manifattura e servizi della zona euro. Dati che indicano che “il ritmo di crescita dell’economia ha rallentato ai minimi su 16 mesi“.
Cala e delude le attese il Pmi manifatturiero dell’Eurozona. Il dato preliminare di novembre si è attestato a 50,4 punti dal precedente 50,6 punti, mancando le previsioni degli analisti pari a 50,8 punti. Al di sotto delle stime degli analisti anche il dato francese che nella lettura flash è scivolato a 47,6 punti contro i 48,8 del consenso. Doccia fredda anche dalla Germania: qui l’indice pmi manifatturiero è sceso a 50 punti rispetto ai 51,4 punti della precedente rilevazione. Le attese erano per un dato a 51,5 punti. Si ricorda che un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.
“Il calo del Pmi dell’eurozona, ai minimi su sedici mesi, aumenta il rischio che la regione scivoli in una nuova crisi”, ha commentato Chris Williamson, capo economista di Markit, rimarcando che “le preoccupazioni principali arrivano sempre dalla Francia, dove le attività sono diminuite per il settimo mese consecutivo e la domanda di beni e servizi è peggiorata ad un tasso più rapido. Nel frattempo, la crescita in Germania ha rallentato raggiungendo il valore più debole dall’estate dello scorso anno con la domanda che risulta in stagnazione”.
Secondo Williamson “il trend negativo delle indagini aggiungerà pressioni alla Bce per fare di più per incoraggiare l’economia, senza necessariamente aspettare di valutare la reale efficacia delle iniziative annunciate in
precedenza.”
Di fronte all’inatteso calo della manifattura nella zona euro peggiora l’umore dei listini europei che in questo momento viaggiano tutti in territorio negativo: a Francoforte il Dax cede lo 0,57%, mentre l’indice londinese Ftse 100 perde lo 0,41 per cento. Giù anche il Cac40 che segna un ribasso dello 0,78 per cento. Freccia rossa anche a Piazza Affari, dove il Ftse Mib cede circa l’1,45% a 19.098,27 punti.