Europa: Commissione Ue propone controllo più ferreo sui Paesi ed eurobond
Maggiore sorveglianza sui Paesi membri e gli eurobond. Questi i due elementi principali della ricetta messa a punto dalla Commissione europea contro la crisi dell’Eurozona. “Per tornare alla crescita, gli Stati membri devono impegnarsi maggiormente ad attuare le riforme strutturali e abbracciare una più profonda integrazione dell’area euro”, ha esortato José Manuel Barroso, presidente della Commissione, a Bruxelles durante la presentazione delle misure proposte per stimolare la crescita, la stabilità finanziaria e la disciplina di bilancio. “Gli obiettivi guida di questo pacchetto sono collegati gli uni agli altri. Abbiamo bisogno di tutti loro, se vogliamo andare oltre l’attuale emergenza”, ha continuato Barroso. D’accordo, ma come? Il pacchetto si articola in quattro parti, che individuano le azioni necessarie per raggiungere i diversi obiettivi. Vediamole da vicino.
Le sfide per la crescita futura
La Commissione europea ha elaborato una indagine sulla crescita dell’Eurozona nel 2012, l’Annual Growth Survey, per individuare gli aspetti su cui concentrare gli sforzi. Lo studio ha evidenziato per gli Stati membri cinque priorità, che vista la loro ambiziosità suonano più come “sfide” per il nuovo anno: la promozione della crescita e della competitività, la lotta alla disoccupazione, la modernizzazione della pubblica amministrazione, il ripristino di una normale politica dei prestiti all’economia e infine il consolidamento fiscale. Mission impossible?
Una maggiore sorveglianza sui singoli Paesi
“Data la profonda interdipendenza dei Paesi dell’area dell’euro, la Commissione propone di migliorare sia il coordinamento sia la sorveglianza dei processi di bilancio per tutti gli Stati membri dell’area euro e in particolare quelli con disavanzi eccessivi”. Con questa osservazione, la Commissione ha spinto verso una poù ferrea sorveglianza sui singoli Paesi attraverso l’elaborazione di due nuovi regolamenti. Il primo riguarda la sorveglianza sulle politiche di bilancio di tutti gli Stati membri. In particolare, i vari Paesi dovranno presentare i progetti di bilancio ogni anno su cui la Commissione potrà esprimere un parere. Il secondo punta invece a rafforzare la sorveglianza economica e di bilancio su quei Paesi minacciati o colpiti da grave instabilità finanziaria. Le nuove regole permetterebbero alla Commissione di decidere se uno Stato membro con gravi difficoltà di stabilità finanziaria debba essere soggetto a una maggiore sorveglianza e al Consiglio di emettere una raccomandazione per chiedere assistenza finanziaria.
Libro verde sulla fattibilità degli eurobond
Infine, la Commissione ha voluto portare avanti il dibattito sulla emissione congiunta di debito nell’area dell’euro, i cosiddetti eurobond. Sul tema, l’istituto presieduto da Barroso ha elaborato un Green Paper, ossia uno studio di fattibilità. Il libro verde cerca di analizzare i potenziali benefici, gli effetti sui costi di finanziamento, la stabilità dei mercati finanziari, i rischi e le eventuali implicazioni e sfide di tre diversi approcci per l’emissione congiunta di debito nell’area dell’euro. L’obiettivo è quello di favorire il dibattito che vede ancora forti contrapposizioni: da una parte le “obbligazioni di stabilità” sono viste come una efficace risposta a lungo termine contro la crisi del debito sovrano, mentre altri temono che con questi strumenti si eliminerebbe l’incentivo di mercato per la disciplina fiscale.