Eurogruppo: le economie mondiali attendono il summit sul debito greco
Riflettori puntati sulla riunione di domani dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo. La settimana è stata pesante per i mercati del Vecchio continente e non solo, e ora il mondo pende dalle labbra di quanti parleranno domani al summit per decidere del nuovo piano di aiuti alla Grecia, del possibile valore di 110 miliardi, sperando che dalla riunione esca la soluzione per evitare l’effetto domino sulle altre economie mondiali, prime tra tutte quella spagnola e italiana.
Da Oltreoceano, il presidente americano Barack Obama osserverà l’esito del summit europeo, auspicando – come avrebbe detto ieri parlando al telefono con Angela Merkel – che la crisi greca venga risolta al più presto per rilanciare l’economia europea e, di riflesso, quella americana.
Il presidente della commissione europea Josè Manuel Barroso da parte sua ha bandito ogni illusione. “La situazione è molto grave”, ha dichiarato. “Domani i leader dovranno sedersi al tavolo per dire quello che vogliono e possono fare, non quello che non vogliono e non possono fare “. Un appello alla buona volontà di tutti, quello di Barroso, per un summit dell’Eurogruppo che tradizionalmente si svolge in conference call ogni metà del mese, ma che domani richiederà la presenza de visu dei ministri delle Finanze europee.
Il parere del presidente della commissione Ue, a cui fa eco la Francia chiedendo all’Europa una forte presa di posizione per non lasciar fallire un Paese membro, si scontra però con il gelo di Angela Merkel. A poche ore dal suo incontro pre-summit con il presidente francese Sarkozy, il cancelliere tedesco si è detta fiduciosa nel fatto che domani si raggiunga un accordo. Di fatto, però, ieri ha raffreddato gli entusiasmi avvertendo che il vertice di Bruxelles non partorirà la formula magica per risolvere tutti i problemi, e parlando invece di tappe progressive per ridurre il debito e migliorare la competitività della Grecia.
Quel ch’è certo è che domani si discuterà ufficialmente di almeno cinque punti, emersi nei giorni scorsi: il risanamento dei conti pubblici di Atene, il coinvolgimento di investitori privati nel salvataggio (tramite una tassa sulle banche o il rollover volontario del debito greco), il potenziamento del fondo europeo di stabilità, con la proposta di un aumento dell’emissione di Efsf-bond fino a 2 mila miliardi di euro per acquistare titoli di Stato europei, il risanamento del settore bancario, la maggiore liquidità delle banche. Nell’attesa, i mercati europei sono positivi. Domani si vedrà se la loro fiducia è stata ben riposta.