Notizie Valute e materie prime Euro e petrolio senza freni, nuovi record a 1,47 contro dollaro e a 98,6 $ al barile

Euro e petrolio senza freni, nuovi record a 1,47 contro dollaro e a 98,6 $ al barile

7 Novembre 2007 08:26

Nuovi massimi di sempre nella notte per greggio ed euro contro dollaro. Nel pomeriggio il barile ha toccato il livello mai raggiunto di 98,62 dollari, mentre l’euro/dollaro è arrivato in mattinata a superare per la prima volta quota 1,47. 


Per la terza settimana consecutiva negli Usa si è assistito a una contrazione delle riserve di greggio, ma sui prezzi delle commodity ha pesato anche l’arrivo di una tempesta nel mare del Nord, che ha già costretto la ConocoPhillips ad evacuare parte dei propri impianti nell’area. Ieri l’Agenzia internazionale per l’energia (Eia) ha inoltre rivisto verso l’alto le previsioni sul prezzo del petrolio per il 2008, portandole da 73,5 a 80 dollari.


Attutisce solo in parte l’impatto del caro greggio nel Vecchio continente la forza dell’euro. Resta di fondo come fattore di debolezza del dollaro l’aspettativa di nuovi tagli ai tassi d’interesse da parte della Federal Reserve; nella notte tuttavia si erano registrate anche le dichiarazioni di un alto esponente politico cinese, che ha indicato nell’attuale fase di debolezza del biglietto verde una buona occasione per riequilibrare la composizione delle riserve valutare. La Cina è il primo detentore mondiale di riserve valutarie, per un valore che si attesta a 1400 miliardi di dollari. Su queste dichiarazioni si sono espressi nella loro nota giornaliera gli analisti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo: “Potrebbe voler dire molto meno di ciò che sembra, in assenza operazioni compensative di gestione delle riserve, il mero deprezzamento del dollaro implica un calo della quota dei dollari nelle riserve valutarie e, quindi, un riequilibrio delle stesse. Ma con il clima di sfiducia che circonda il dollaro, gli operatori sono molto sensibili alle notizie negative. Neppure la cautela della Fed riguardo alla possibilità di nuovi tagli dei tassi riesce a incidere – e, del resto, non incide neppure sulle aspettative del mercato sui tassi di interesse”. 


Come contraltare delle possibili pressioni inflazionistiche derivanti dall’escalation del petrolio, sale la domanda di oro. Il metallo giallo ha toccato un valore di 843,5 dollari per oncia, ai livelli massimi degli ultimi 28 anni.

 

(notizia aggiornata alle ore 17.55)