Notizie Valute e materie prime Eur/Usd: tenta il recupero della resistenza a quota 1,1. Perché prestare attenzione al doppio massimo

Eur/Usd: tenta il recupero della resistenza a quota 1,1. Perché prestare attenzione al doppio massimo

21 Dicembre 2023 12:59

Sul forex, occhi puntati sull’euro/dollaro, con il cambio che prosegue la fase di rafforzamento avviata dai minimi di ottobre. Da li, il major cross ha già guadagnato oltre il 4,5%, passando da 1,05 agli attuali 1,094. L’Eur/Usd sta mettendo ora nel mirino il raggiungimento della resistenza a 1,1, un livello per altro già testato in intraday settimana scorsa e che ha respinto efficacemente le quotazioni.

Vediamo quali sono i market mover che hanno trainato il cambio nell’ultimo mese e quali sono i livelli chiave di supporto e resistenza da monitorare nelle prossime settimane.

Eur/Usd e gli effetti delle banche centrali

I fattori che continuano ad impattare sull’andamento del cambio euro dollaro sono ormai gli stessi da oltre un anno e in particolare ci riferiamo all’inflazione e alle decisioni di politica monetaria sui tassi di interesse per cercare di contrastarla. Questo perché quando vengono alzati i tassi di interesse di un Paese, allora la valuta di quella Nazione diventa oggetto di interesse per gli investitori e potrebbe così apprezzarsi nei confronti delle divise di altri Paesi dove i tassi di interesse sono più bassi, e viceversa.

Ma adesso si guarda già all’anno nuovo e da questo punto di vista le stime del mercato vedono già i primi tagli dei tassi di interesse nella prima parte del 2024: dal Fed Watch Tool del CME vediamo come gli operatori si aspettano con una probabilità del 70% il primo taglio del costo del denaro nella seconda riunione Fed del 2024 (20 marzo 2024). In tal senso, se la Fed dovesse cominciare a tagliare i tassi prima della Bce allora è probabile assistere ad un deprezzamento del dollaro. Tuttavia, dobbiamo considerare che anche la Bce non può ritardare eccessivamente a tagliare i tassi per non gravare eccessivamente sull’economia europea.

I dati da monitorare

Da seguire attentamente anche all’agenda economica, con la pubblicazione nelle prossime ore di diversi e importanti dati macro che potrebbero contribuire ad incrementare la volatilità sul cambio euro/dollaro. Da questo punto di vista, occhi puntati sulla revisione finale del dato sul Pil del terzo trimestre degli Stati Uniti, con le attese degli analisti che vedono un’espansione con un tasso del 5,2% (+2,1% precedente), ma una revisione al ribasso di tale dato potrebbe immediatamente pesare sul dollaro, favorendo così l’euro.

Ma non solo, per la seduta di oggi saranno da seguire anche i dati settimanali sulle richieste iniziali di disoccupazione. Le stime sono per 214 mila richieste, da un precedente 202 mila unità. Ecco che un dato vicino a 200.000 potrebbe sostenere il dollaro, mentre un valore superiore a 220.000 potrebbe riflettere una debolezza nel mercato del lavoro Usa e quindi avere un’impatto opposto sulla valuta.

Un altro evento che potrebbe catalizzare l’attenzione dei trader è il discorso in programma alle 17:00 dell’economista della Bce Philip Lane. In tal senso, gli operatori presteranno particolare attenzione ai commenti sull’inflazione (ora al 2,4% in Eurozona, sui minimi da settembre 2021), ma anche sulle prospettive economiche e sui tassi di interesse.

Da seguire anche i dati sull’inflazione core statunitense, il dato preferito dai banchieri della Fed.

Ecco che tutti questi eventi influenzeranno in giornata il cambio Eur/Usd, sul quale potremmo assistere ad un incremento della volatilità.

Ma non solo, è importante considerare anche il contesto economico globale nel quale ci troviamo, con le tensioni geopolitiche in corso che sono altri fattori che potrebbero continuare anche nelle prossime settimane a influenzare l’andamento del cambio Eur/Usd. Ricordiamo infatti che lo scoppio della guerra in Ucraina ha causato un aumento dei prezzi dei beni energetici (gas e petrolio) e delle materie prime, pesando sull’economia europea. Queste tensioni hanno contribuito a rafforzare il dollaro, in quanto viene considerata una valuta rifugio.

Analisi tecnica su time frame Daily

Dal punto di vista grafico, il cambio euro/dollaro si trova poco sotto i massimi settimanali, con il major cross che punta nuovamente al raggiungimento della quota psicologica a 1.1, il più importante livello di resistenza.

Da metà dicembre abbiamo assistito ad un incremento della volatilità e in particolare, nelle ultime cinque sedute abbiamo avuto un livello di volatilità più alto rispetto alla volatilità media degli ultimi tre mesi.

Dal punto di vista dell’analisi algoritmica, con la seduta in verde (+0,7%) del 13 dicembre, il cross si è riportato al di sopra della media mobile a 200 giorni (linea arancione), rimbalzando così da quella di più breve respiro a 50 giorni (linea blu). Emerge positività anche guardando l’indicatore di direzione Parabolic Sar che si trova in direzione long (pallini blu al di sotto delle quotazioni), mentre l’oscillatore di momentum RSI a 14 periodi si sta riportando verso l’area di ipercomprato.

Andamento su time frame giornaliero dell’Eur/Usd. Fonte TradingView

Doppio massimo a 1.1?

Dal punto di vista operativo, ecco che la prosecuzione della fase di positività di breve periodo, potrebbe spingere l’euro/dollaro oltre la soglia a 1,10 dollari e da lì ulteriore slancio fino alla successiva resistenza statica a 1,107 dollari. Tuttavia, il cedimento dell’area supportiva a 1,09 potrebbe riportare il cross nei pressi della media mobile a 200 giorni.

Da monitorare, come dicevamo, in particolare l’area a 1,1, in quanto il cross potrebbe già aver messo a segno il doppio massimo proprio nei pressi della resistenza a 1,1 (ben visibile su time frame settimanale qui sotto). Infine, un ulteriore elemento di forza è rappresentato dal recente breakout (sempre su time frame settimanale) della media mobile a 50 settimane.