Notizie Criptovalute Ether +1000% su base annua, la corsa non è finita. E a Wall Street sbornia criptovalute è confermata da Bakkt: boom di buy con accordo con Mastercard

Ether +1000% su base annua, la corsa non è finita. E a Wall Street sbornia criptovalute è confermata da Bakkt: boom di buy con accordo con Mastercard

26 Ottobre 2021 15:15

Non si arresta la febbre per il mondo cripto: dopo i nuovi record inanellati dal Bitcoin seguiti da un dietrofront significativo, i riflettori in queste ultime ore sono tutti sull’Ether, in attesa dell’imminente aggiornamento della rete Ethereum. Ma gli investitori guardano anche alla fiammata del titolo Bakkt a Wall Street, a seguito della notizia dell’accordo raggiunto con il colosso delle carte di credito Usa Mastercard.

Bakkt, boom del titolo della società nata da Intercontinental Exchange dopo accordo con MastercardBakkt è una piattaforma di asset digitali, nata con uno spin off da Intercontinental Exchange, e approdata a Wall Street la scorsa settimana, via SPAC.

Iniziamo dall’Ethereum che, come fa notare un articolo di Bloomberg, sta riportando da giorni una performance migliore rispetto alle altre monete digitali, in vista dell’upgrade che consentirà al suo network di diventare più veloce.

Ethereum fa meglio del Bitcoin in attesa aggiornamento rete

La seconda criptovaluta al mondo ha incassato un rialzo superiore al 10% dal 19 ottobre scorso mentre, nello stesso arco temporale, il Bitcoin è sceso del 3%.

L’Ether ha fatto meglio anche di alcune monete digitali alternative come il Binance Coin e il Cardano.

L’upgrade della rete, che è previsto per la giornata di domani, mercoledì 27 ottobre, renderà l’Ethereum più veloce, traducendosi probabilmente anche in un calo delle commissioni per chi ne fa uso.

Da segnalare che l’Ether è volato di quasi +1000% su base annua, rispetto al rally pari a +380% del Bitcoin. Dall’inizio del 2021 il rialzo è stato del 473%, rispetto al +117% del Bitcoin.

Febbre cripto a Wall Street: euforia su Bakkt dopo accordo con Mastercard

L’entusiasmo per il mondo cripto è confermato oggi anche dal trend del titolo Bakkt, che schizza a nuovi massimi dopo il boom di buy della vigilia, che ha portato le quotazioni a volare di oltre il 230%. A scatenare l’euforia è stata la notizia dell’accordo raggiunto tra Mastercard e la società:

i due gruppi hanno siglato una partnership che renderà più facile per i commercianti, le banche e le fintech attivi negli Stati Uniti sulla rete Mastercard adottare e offrire “un’ampia gamma di servizi e soluzioni legati alle criptovalute. I consumatori, dall’altro lato, sperimenteranno un maggiore accesso all’ecosistema degli asset digitali”.

Praticamente, con l’accordo, Mastercard consentirà alle migliaia di banche e ai milioni di commercianti che utilizzano la sua rete di pagamenti di integrare presto, nei loro prodotti, le criptovalute, grazie a soluzioni del tipo di Crypto-as-a-Service di Bakkt:

banche e commercianti potranno emettere anche carte di credito e di debito cripto, permettendo ai clienti-consumatori di acquistare, vendere e detenere asset digitali attraverso wallet sostenuti da Bakkt.

I clienti di Mastercard potranno offrire inoltre le criptovalute anche sotto forma di premi fedeltà. Questo significa che i consumatori potranno guadagnare e spendere premi in criptovaluta al posto dei punti fedeltà e convertire le esposizioni in cripto per pagare gli acquisti effettuati.

“Vogliamo offrire a tutti i nostri partner l’accesso ai servizi cripto, qualsiasi cosa stiano facendo – ha commentato alla Cnbc Sherri Haymond, vice direttore generale della divisione di partnership digitali di Mastercard – I nostri partner, che siano banche, fintech o commercianti, potranno offrire ai loro clienti la capacità di acquistare, vendere e detenere criptovalute attraverso l’integrazione con la piattaforma Bakkt”.

21Shares: Polkadot e Cosmos sottotono, ma le cose cambieranno

In generale, guardando alle criptovalute, occhio intanto alla nota di Eliézer Ndinga, Head of Research Team di 21Shares:

“Nel gruppo dei 15 maggiori asset digitali per capitalizzazione di mercato, i due che hanno sottoperformato sono stati Polkadot e Cosmos, due protocolli per l’interoperabilità che non hanno riscosso particolare successo tra gli investitori. Tuttavia, noi di 21Shares riteniamo che le cose stiano per cambiare. Infatti, poiché i competitor di Ethereum stanno continuando a crescere, la richiesta di interoperabilità tra blockchain inizierà a crescere, specialmente quando Polkadot raggiungerà la piena operatività grazie alle ‘paracatene’ o ‘Layer 1’ (L1). In poche parole, blockchain come Bitcoin, Ethereum o Solana possono essere caricate sulla piattaforma di Polkadot e iniziare ad essere interoperabili l’una con l’altra, grazie alle cosiddette ‘Relay Chains'”.

“La struttura di Polkadot – ha continuato Ndinga – prevede che queste paracatene debbano essere approvate tramite una votazione degli utenti, strutturata come un’asta e chiamata ‘crowdloan’, prima di poter essere operative nel sistema. La criptovaluta nativa di Polkadot, ovvero il DOT, sarà utilizzata dalla comunità anche per poter accedere a questo sistema di voto per ogni nuova paracatena. La maggior parte di queste votazioni avvenivano su Kusama, il testnet della blockchain di Polkadot, nata per replicare le condizioni del mondo reale, prima di implementarle su Polkadot. Questo ha portato alla raccolta di milioni di dollari grazie ai crowdloan su Kusama e noi di 21Shares riteniamo che in futuro assisteremo allo stesso fenomeno il mese prossimo, quando la comunità voterà per aggiungere una nuova paracatena. Tuttavia, queste piattaforme per l’interoperabilità devono ancora essere lanciate o diventare totalmente operative; per questo si è vista un’impennata nel valore nelle soluzioni per la scalabilità dette L2 – quali StarkEX, Arbitrum e Optimism – cresciute del 592% solo nel terzo trimestre, raggiungendo una capitalizzazione di 2,5 miliardi di dollari”.

“Da sottolineare – si legge ancora nella nota – che Arbitrum è stato un vero e proprio outlier, registrando una crescita straordinaria di 1.547.253,8%, passando da una capitalizzazione di appena 92mila dollari (dati aggiornati al 30 giugno 2021) a oltre un miliardo di dollari alla fine del terzo trimestre. È probabile che questa crescita verrà confermata anche in futuro, dato che saranno integrate sempre più applicazioni e che quelle esistenti vedranno delle migliorie nel tempo, grazie ad upgrade e ottimizzazioni, conseguenti a una diffusione maggiore. In poche parole, queste L2 raggruppano le transazioni e le regolamentano sul network di Ethereum in un secondo momento. In questo modo, i calcoli e i processi di archiviazione presenti su Ethereum vengono rimossi, potendo così incrementare il numero di transazioni processate al secondo a 20mila; il tutto per commissioni di soli pochi centesimi, quando quelle su Ethereum superano i 30 dollari. Attualmente, il limite massimo di transazioni complesse che Ethereum può risolvere in un secondo è 15. In parole povere, è come se Ethereum fosse la Fedwire che regola le transazioni delle banche commerciali, mentre le L2 sono le banche commerciali che offrono servizi rivolti ai clienti. Queste sono notizie grandiose per l’intero settore delle criptovalute e della finanza decentralizzata (DeFi) stessa, in quanto indicano che il prossimo anno potremmo assistere al boom dell’interoperabilità tra tutte le blockchain, non solo tra quelle compatibili con Ethereum. Ciò migliorerà l’esperienza dell’utente e sbloccherà la prossima generazione di servizi Internet che stanno già germogliando nei servizi finanziari (DeFi) e nei media, nell’arte e nei giochi (NFT)”.