ETF sui bond, quanto tempo vengono tenuti in portafoglio dagli investitori?

Gli ETF Obbligazionari prendono sempre più piede in Europa. A fine giugno 2019 i replicanti legati al reddito fisso hanno raggiunto quota 901 miliardi di masse gestite, più del doppio rispetto alla fine del 2013. La raccolta netta degli ETF obbligazionari nel primo semestre 2019 è stata superiore ai 30 miliardi di dollari, ben superiori ai 20 miliardi raccolti in tutto il 2018.
Che tipo di utilizzo ne fanno gli investitori? Dal Vanguard ETF Buyers Survey, indagine condotta da Vanguard tra 400 investitori professionali europei che utilizzano ETF nei loro portafogli, emerge che l’utilizzo degli ETF obbligazionari è per obiettivi sia a lungo sia a breve termine, dall’approccio buy and hold fino a cash equitisation. I periodi di detenzione degli ETF obbligazionari rispecchiano quelli di detenzione degli ETF basati sulle azioni e sulle materie prime.
Dal sondaggio di Vanguard emerge in particolare che il 72% degli intervistati ha dichiarato di investire in questi strumenti in una logica buy and hold, mentre il 60% li utilizza per adeguamenti tattici. Il 40% ha invece dichiarato di ricorrere agli ETF obbligazionari per completare il portafoglio. Si tratta di percentuali più alte rispetto a quelle che si riferiscono al modo in cui gli investitori professionali utilizzano gli ETF azionari.
ETF obbligazionari fanno proseliti nella City e in Italia
Nel Vecchio continente i Paesi in cui gli ETF obbligazionari sono più diffusi sono Regno Unito e Italia. Nel Regno Unito, infatti, il 74% degli investitori professionali ha dichiarato di utilizzare gli ETF Obbligazionari, mentre in Italia la percentuale si è attestata al 64%. Più indietro Svizzera (41%) e Germania (33%).
“Gli ETF obbligazionari semplificano l’accesso e la gestione di portafoglio offrendo liquidità su un’asset class tradizionalmente meno liquida dell’azionario e, allo stesso tempo, i vantaggi dell’investimento collettivo in un settore in cui la trasparenza delle commissioni e la crescente pressione sui margini sono oggetto di crescente attenzione”, rimarca Simone Rosti, Responsabile per l’Italia di Vanguard. Con un’unica operazione, aggiunge Rosti, un investitore può aggiungere migliaia di obbligazioni al proprio portafoglio a costi contenuti. Pochi investitori – anche i gestori professionali – possono ottenere un’esposizione così ampia e ben diversificata in modo così economico come un ETF. “La netta preferenza dell’investitore italiano per il fixed income è nota, anche se dopo anni di bassi rendimenti è in atto uno spostamento verso l’equity. L’Italia è già leader del mercato europeo in termini di ETF fixed income e questo trend è destinato non solo a continuare, ma ad aumentare”, conclude Rosti.