Eni presenta il piano industriale 2014-2017: investimenti per 54 miliardi e dividendo a 1,12 euro
Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, ha presentato oggi a Londra il piano strategico del Cane a sei zampe per il periodo 2014-2017. Nel settore Exploration & Production (E&P), il Cane a sei zampe prevede una crescita della produzione di circa il 3% all’anno nel quadriennio 2014-2017 e del 4% all’anno dal 2017 al 2023. Questa crescita sarà sostenuta da 26 progetti, che daranno un contributo di circa 500 mila barili di olio equivalente al giorno entro il 2017. Eni considera che la produzione in Libia e in Nigeria rimarrà depressa nel breve periodo e avrà un graduale miglioramento solo a partire dal 2015. La crescita dei flussi di cassa operativi supererà quella dei volumi, con un tasso annuo del 9% a prezzi costanti del petrolio.
Nel corso dei prossimi quattro anni Eni fa sapere che continuerà a focalizzarsi sull’esplorazione. Dal 2008, la società ha scoperto 9,5 miliardi di barili di olio equivalente di risorse, che corrispondono a 2,5 volte la produzione cumulata del periodo. Le principali aree di esplorazione di Eni sono Mozambico e Kenya in Africa orientale, Congo, Angola e Gabon in Africa occidentale, il bacino del Pacifico, il Mare di Barents e Cipro.
Proposta dividendo 2014 a 1,12 euro, investimenti per 54 miliardi di euro
Per il 2014, il dividendo proposto al Cda di Eni è atteso a 1,12 euro per azione, con un incremento dell’1,8% rispetto al 2013. La politica di distribuzione di Eni continua infatti a essere una combinazione di dividendo e buyback. Il flusso di cassa operativo della società di San Donato Milanese crescerà da 11 miliardi di euro nel 2013 a una media annua di 15 miliardi nel 2014-15 e 17 miliardi nel 2016-17. Le dimissioni previste per un valore di 9 miliardi di euro aumenteranno ulteriormente la generazione di cassa. Eni investirà 54 miliardi di euro nei prossimi 4 anni con una riduzione del 5% rispetto al precedente piano.
Rinegoziazione di tutti contratti approvvigionamento del gas entro 2016
I consumi di gas in Europa sono ancora molto al di sotto dei livelli pre-crisi ed Eni non si aspetta un miglioramento sostanziale nell’arco del piano. La Divisione sta perseguendo un piano di risanamento basato su tre pilastri: Eni rinegozierà tutti i contratti di approvvigionamento gas entro il 2016, si focalizzerà sui segmenti ad alto valore e ridurrà i costi fissi e di logistica, con un risparmio di oltre 300 milioni di euro entro il 2017. Il Cane a sei zampe prevede il raggiungimento di un Ebit positivo nel settore Gas&Power entro il 2015.
Eni inoltre farà fronte all’eccesso di capacità di raffinazione nel bacino del Mediterraneo. La società ridurrà ulteriormente la raffinazione in Italia, aumentando il tasso di utilizzo degli impianti all’80% entro il 2017. Nel frattempo Eni continuerà a sostenere i margini attraverso la razionalizzazione della logistica, la riduzione dei costi fissi e le sinergie con il trading per cogliere i benefici dei differenziali di prezzo tra differenti qualità di greggio.