Notizie Notizie Italia Eni, Leonardo e Poste: tra le partecipate pubbliche al rinnovo del cda

Eni, Leonardo e Poste: tra le partecipate pubbliche al rinnovo del cda

12 Marzo 2025 14:09

In primo piano la partita delle nomine delle partecipate pubbliche, con i rinnovi nei consigli di amministrazione (cda). Sono previsti 212 cambi negli organi di governance tra il 2025 e il 2027. Per la precisione: 58 società nel 2025, 72 nel 2026 e 82 nel 2027, toccando alcuni dei principali asset strategici del Paese nei settori dell’energia, dei trasporti, della difesa e dei servizi finanziari. A fare il punto Unimpresa, spiegando che gli amministratori coinvolti saranno 238, di cui 98 donne (41,2%) e 140 uomini (58,8%). Nei collegi sindacali, su 201 membri, le donne rappresentano il 43,3% (87 componenti).

Le società partecipate direttamente dal Mef sono 39, con un perimetro che copre settori strategici come energia, trasporti, difesa e servizi finanziari. Tra queste, sei sono quotate in borsa, altre sei hanno strumenti finanziari quotati e 27 non sono quotate. Il controllo pubblico è particolarmente significativo in aziende considerate strategiche per la sicurezza nazionale e la competitività sui mercati internazionali. La presenza femminile nei board è in crescita, in linea con la normativa sulle quote di genere introdotta nel 2021.

Sotto osservazione Eni, Leonardo e Poste

Nel 2025 si prevedono 58 rinnovi, tra cui quelli dei vertici di Eni, Poste Italiane e Leonardo, con il Mef che in queste società quotate in Borsa ha rispettivamente una quota dell’1,9%, del 29,26% e del 30,20%.

Per quanto riguarda Eni, il cambio del  board può assumere un valore strategico nel contesto della transizione energetica e del piano di espansione internazionale, visto che si punterà a rafforzare la governance in vista di un’espansione nei settori dell’idrogeno e della decarbonizzazione. Al momento alla guida di Eni c’è Claudio Descalzi, amministratore delegato dal 2014 e confermato da tutti i governi venuti dopo, Meloni compreso.

Rilevante anche la nomina dei nuovi vertici di Poste Italiane, in coincidenza con la prevista dismissione di una quota della partecipazione statale e una strategia che punta sul consolidamento della divisione bancaria e assicurativa.

E saranno importanti anche i movimenti che ci saranno attorno a Leonardo; il titolo della difesa è al centro della Borsa italiana e il settore è in fermento viste le ultime notizie, il rinnovo del collegio sindacale sarà quindi cruciale per rafforzare la posizione dell’azienda nel settore della difesa e dell’aerospazio. La strategia aziendale punterà su cybersecurity, intelligenza artificiale applicata alla difesa e sistemi aeronautici di nuova generazione.

Per il 2026 al centro il settore energetico

Nel 2026 sono previsti 72 rinnovi di rilievo, con un focus sul settore energetico. Tra le altre, potranno cambiare gli organi amministrativi di Snam, Terna e Italgas, aziende quotate in Borsa e strategiche per la sicurezza e la sostenibilità energetica del Paese.

Per quanto riguarda Snam, il cambio della governance avverrà in un contesto di transizione energetica e sicurezza degli approvvigionamenti. Terna gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale e il rinnovo sarà determinante per il potenziamento delle infrastrutture elettriche e l’aumento della quota di energia rinnovabile nel mix nazionale.

Infine, Italgas ha recentemente posto le basi per diventare il campione nazionale del gas, investendo più di 5 miliardi per l’acquisto di 2i Rete Gas, il secondo operatore italiano. In programma anche il cambio degli organi di controllo di Enav (navigazione aerea) e Sogin (gestione degli impianti nucleari), che completeranno il quadro dei rinnovi previsti per il 2026.

I rinnovi delle altre società non quotate

Le 27 società non quotate sono soggette al controllo diretto o indiretto del Mef, con partecipazioni che in molti casi raggiungono il 100%. Tra queste, Ferrovie dello Stato Italiane, incaricata della modernizzazione della rete ferroviaria e dell’espansione dell’alta velocità nel Mezzogiorno, vedrà il rinnovo della governance nel 2027. Consip, principale operatore nella gestione degli appalti pubblici e interamente controllata dal Mef, vedrà cambiare i propri organi nel 2026. Invitalia, anch’essa detenuta al 100% dal Ministero, svolge un ruolo chiave nello sviluppo economico e nell’attrazione di investimenti, con il rinnovo della governance previsto per il 2027.