Notizie Notizie Italia Leonardo: analisti alzano stime in scia al piano, ma titolo in calo

Leonardo: analisti alzano stime in scia al piano, ma titolo in calo

12 Marzo 2025 11:32

Leonardo sotto i riflettori a Piazza Affari, all’indomani dell’aggiornamento del piano industriale. Nonostante le previsioni migliori del consensus in termini di Ebita, il titolo arretra oggi, in linea con il comparto a livello europeo. Pesa l’accordo tra Stati Uniti e Ucraina per una tregua di 30 giorni, in attesa dell’ok della Russia.

I conti definitivi del 2024

Leonardo ha chiuso il 2024 con ricavi per 17,8 miliardi di euro e ordini per 20,9 miliardi. Le entrate sono cresciute del 12,2% su base annua, con un book-to-bill intorno a 1,2x. L’Ebita è aumentato del 12,9% a 1,525 miliardi, mentre l’utile netto si è attestato a 1.159 miliardi (+63%).

Il free operating cash flow è pari a 826 milioni (+26,7%) e l’indebitamento netto a 1,795 miliardi, rispetto ai 2,3 miliardi di fine 2023. Il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,52 euro/azione.

Leonardo rivede la guidance 2025

Per quanto riguarda la guidance del 2025, Leonardo ha rivisto al rialzo il target di Ebita a 1,66 miliardi di euro (da 1,6 miliardi), a fronte di 1,57 miliardi del consensus di Bloomberg. L’obiettivo di fatturato è stato incrementato da 17,7 a 18,6 miliardi (stima 18,49 miliardi) e il free operating cash flow è atteso a 870 milioni, in linea con le aspettative degli analisti.

Per l’anno in corso l’azienda prevede ordini per circa 21 miliardi e vede un debito netto a fine anno in diminuzione a circa 1,6 miliardi.

FY 2024 Guidance 2025
Ordini (€ mld) 20,9 ca. 21
Ricavi (€ mld) 17,8 ca. 18,6
EBITA (€ mln) 1.525 ca. 1.660
FOCF (€ mln) 826 ca. 870
Indebitamento Netto di Gruppo (€ mld) 1,8 ca. 1,6

I target fino al 2029

Leonardo ha poi diffuso l’aggiornamento del Piano Industriale per il 2025-2029, che rivede il precedente business plan annunciato a marzo del 2024.

Per il 2029, includendo l’apporto delle nuove iniziative avviate, il colosso del settore aerospazio e difesa stima ordini per 26,2 miliardi, ricavi a 24 miliardi, un Ebita di 2,8 miliardi e un free operating cash flow di 1,53 miliardi.

Gli ordini cumulati del periodo 2025-2029 sono previsti a 118 miliardi (cagr 2023-2029 +5,8%) e i ricavi cumulati a 106 miliardi (cagr 2023-2029 +7%). La crescita attesa dell’Ebita nello stesso arco temporale è attesa al 13,1%, quella del FOCF al 15,2%.

“L’avvio delle alleanze e delle partnership internazionali intraprese negli ultimi mesi sono l’elemento che ci sta consentendo di accelerare il nostro sviluppo, completando le nostre capacità industriali e tecnologiche”, ha affermato l’Ad Roberto Cingolani.

€mld 2025 2026 2027 2028 2029
Ordini 21,1 22,3 23,6 25,0 26,2
Ricavi 18,6 19,6 21,0 22,3 24,0
EBITA 1,66 1,90 2,23 2,56 2,83
FOCF 0,87 1,01 1,17 1,39 1,53

Le iniziative che sosterranno la crescita di Leonardo

Leonardo è una dei principali beneficiari della corsa agli armamenti dell’Unione Europea, impegnata a rafforzare le proprie capacità di difesa con il venir meno del supporto statunitense sotto la presidenza Trump.

Tra le iniziative più rappresentative che spingeranno lo sviluppo, l’azienda cita la partnership con la tedesca Rheinmetall nell’ambito dei veicoli militari, che dovrebbe generare circa 1 miliardo di euro in cinque anni per la produzione di 1.050 veicoli blindati e 272 carri armati da combattimento solo per l’esercito italiano.

Le opportunità nell’analisi dei dati e nelle esigenze governative e di intelligence, invece, dovrebbero contribuire con 1,3 miliardi alla crescita della nuova divisione Spazio. Leonardo ha anche stretto un accordo con la turca Baykar Technologies per lo sviluppo congiunto di droni, dal quale stima un upside di 600 milioni di euro nell’arco di piano.

Da citare anche il programma GCAP per lo sviluppo della nuova generazione di caccia, in consorzio con la britannica BAE Systems e la giapponese Mitsubishi Heavy Industries, che prevede investimenti per 40 miliardi e 350 ordini di piattaforme entro il 2035.

Infine, la nuova linea di Business Leonardo Hypercomputing Continuum (LHyC) dovrebbe generare un upside stimato di ricavi cumulati pari a 230 milioni di euro nell’arco di piano.

Upside di €4-6 mld da investimenti difesa Italia ed Europa

Il piano arriva in un contesto favorevole per la difesa, che ha spinto i titoli del comparto a registrare performance considerevoli nelle ultime settimane. La Commissione Europea ha proposto prestiti per 150 miliardi di euro da destinare agli Stati membri per l’acquisto di armi, mentre l’Italia sta valutando un fondo di garanzia di 16 miliardi per mobilitare fino a 200 miliardi di capitali privati per la difesa.

Le previsioni di Leonardo non includono ancora l’apporto eventuale di queste misure, ma l’azienda stima circa 4-6 miliardi di ricavi aggiuntivi potenziali, di cui 2-3 miliardi dall’Italia e altrettanti dall’Ue (incluso il Regno Unito) in caso di crescita del Pil dell’1%, con un tasso di cattura rispettivamente pari al 35% e al 4% dei maggiori appalti per la difesa (6-10 miliardi per l’Italia e 50-80 miliardi per l’Europa).

Broker alzano stime su Leonardo ma il titolo arretra

Diversi analisti hanno rivisto le stime su Leonardo dopo l’aggiornamento della guidance e del piano industriale.

Banca Akros ha aumentato il target price da 36,5 a 50 euro, confermando il rating “accumulate”. Anche Equita Sim ha incrementato il prezzo obiettivo, da 37 a 46,5 euro, pur declassando il titolo da “buy” a “hold” dopo la recente cavalcata del titolo.

A livello internazionale, Deutsche Bank ha confermato il buy ma ha aumentato la valutazione da 36 a 46 euro, mentre JPMorgan (overweight) ha alzato il tp da 44 a 47,5 euro. Infine, Kepler Cheuvreux ha tagliato il giudizio da “buy” a “hold” ma ha incrementato il target price da 34 a 47 euro.

Nel complesso, Leonardo raccoglie ora 11 “buy”, 4 “hold” e 2 “sell” con un prezzo obiettivo medio di 39,54 euro, inferiore alla quotazione attuale in area 42,37 euro.

Oggi il titolo è in coda al Ftse Mib (+1,3%) con un calo intorno al 3%, in linea con l’apertura dei peers europei Thales (-3,5%), Saab (-3,4%) e BAE Systems (-2,9%). Le società del comparto scontano prese di beneficio dopo i rialzi delle ultime settimane, complice l’accordo fra Usa e Ucraina per il cessate il fuoco di 30 giorni, che dipenderà comunque dall’accettazione della Russia. In controtendenza Rheinmetall (+7%) dopo i risultati e le previsioni di crescita per quest’anno.