ENI convince gli analisti: doppio upgrade da Barclays che la vede leader nella transizione energetica, titolo può segnare un altro +30%
ENI si muove nell’agricoltura sostenibile entrando nel capitale di BF e incassa oggi anche un doppio upgrade da Barclays. In Borsa il titolo è subito scattato fino a oltre +2% per poi ritracciare velocemente a metà mattinata complice il dietrofront delle quotazioni del petrolio (Brent giù del 3% sotto i 79$) sui timori per crescita economica dettati da nuova ondata contagi Covid in Europa.
Barclays ora dice overweight
Da underweight a overweight. Questo l’upgrade firmato oggi da Barclays su Eni, con il target price che passa da 13 a 16 euro. Gli esperti della banca inglese sottolineano come l’azienda guidata da Descalzi sia diventata un perno in quanto leader nel settore della transizione energetica ed è destinata a fornire “rendimenti competitivi” agli investitori. Barclays vede molto potenziale a breve termine e tra catalizzatori cita il Capital Markets Day previsto per il prossimo lunedì 22 novembre, la proposta di Ipo di Eni retail e rinnovabili, e infine la possibile Ipo Var Energi.
Tra analisti prevalgono i buy sul titolo
Il nuovo prezzo obbiettivo indicato da Barclays implica un potenziale upside del 30% circa per ENI. Tra gli analisti monitorati da Bloomberg il 60% dice buy su ENI, il 33,3% dice hold e solo 2 (6,7%) dicono sell. Il prezzo obiettivo medio è di 13,92 euro con rendimento potenziale di quasi il 13%.
Da inizio anno il titolo ENI segna +47% circa, con una netta sovraperformance rispetto all’Euro Stoxx Oil & Gas che segna un +19%.
Alleanza nell’agricoltura sostenibile
Un “accordo di ampio respiro” che si concretizza in una alleanza strategica tra BF (Bonifiche Ferraresi), Eni e Intesa Sanpaolo. Il consiglio di amministrazione di BF ha approvato la nascita di una equity jv paritetica con Eni per lo svolgimento di attività “di ricerca, sperimentazione e analisi su sementi di piante oleaginose al fine di poterle utilizzare come feed-stock per le bioraffinerie Eni“. L’intesa prevede inoltre l’acquisto da parte di Eni di una partecipazione di minoranza nel capitale sociale di Bonifiche Ferraresi Società Agricola. In particolare, BF venderà e trasferirà a Eni, che acquisterà, 393.750 azioni di Bonifiche Ferraresi, rappresentative del 5% del capitale sociale della stessa, a fronte del pagamento di un prezzo pari a 20 milioni. L’acquisto consente a BF di rilevare una plusvalenza di circa 6,7 milioni. Il cda ha inoltre deliberato la proposta ai soci di un aumento di capitale riservato a Intesa Sanpaolo avente i medesimi termini di quello riservato ad Eni: in particolare, il cda propone all’assemblea dei soci di deliberare l’emissione di 6.201.550 azioni BF pari al 3,32% del capitale sociale di BF da offrire a Intesa. Il prezzo unitario è anche in questo caso di 3,225 euro per un controvalore complessivo di circa 20 milioni.
“Il consiglio di amministrazione ritiene che l’ingresso di Intesa nel capitale della società possa rappresentare il primo passo di intese future capaci di creare valore per la società e i suoi stakeholder”, sottolinea la società in una nota. Subordinatamente all’approvazione della delibera di aumento di capitale da parte dei soci di BF, Intesa si è impegnata a sottoscrivere l’aumento di capitale entro il 31 gennaio 2022. In merito alle iniziative con Eni e Intesa: “Due grandi alleanze che rafforzano il disegno strategico e il posizionamento industriale del Gruppo. Oltre all’importante dotazione di capitale, queste partnership aprono nuovi mercati, forniscono know how e riconoscono la leadership di BF nel comparto agroindustriale nazionale”, sottolinea Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF.