Notizie Notizie Italia Enel in manovra sul debito, verso non rifinanziamento di bond per oltre 4 miliardi

Enel in manovra sul debito, verso non rifinanziamento di bond per oltre 4 miliardi

14 Gennaio 2015 08:31
Meno bond per Enel. Il gruppo guidato da Francesco Starace sta vagliando la possibilità di non rifinanziare i bond in scadenza quest’anno, che ammontano a complessivi 4,1 miliardi di euro. Di questi ben 3,5 mld in scadenza entro giugno. La nuova strategia di ottimizzazione della struttura finanziaria è già stata avviata lo scorso ottobre con il ritiro di un bond da 750 mln di euro e lo stesso Starace aveva sottolineato l’intenzione di implementare questa strategia con l’obiettivo finale che rimane quello di ridurre l’indebitamento complessivo pari a circa 50 mld lordi (quello netto è atteso a 39 mld a fine 2014). Enel può trovare sponda nel basso costo di finanziamento del debito attuale e nella forte liquidità a disposizione in seguito alle cessioni appena finalizzate. 
Oggi in avvio a Piazza Affari viaggia in calo dello 0,51% a quota 3,526 euro. I 4 mld euro di bond in scadenza nel 2015 “potrebbero essere semplicemente rimborsati a scadenza, con un notevole vantaggio sugli oneri finanziari”, rimarcano gli analisti di Equita che rimarcano come la ristrutturazione del debito è per Enel uno dei driver principali di crescita dell`utile nei prossimi anni. 
Nuova strategia trova sponda in ingente liquidità post-cessioni
Il management della maggiore utility italiana starebbe anche vagliando, secondo quanto riportato oggi dal Sole 24 Ore, di lanciare offerte di riacquisto su emissioni con scadenze più lunghe che presentano rendimenti elevati. Il quotidiano che fa capo a Confindustria rimarca come Enel per implementare questa strategia può contare su disponibilità liquide immediate per circa 10 miliardi, di cui 3,6 miliardi incassati con le dismissioni realizzate alla fine dello scorso anno. Inoltre nelle prossime settimane è previsto l’incasso di 1,5 miliardi per il pagamento da parte della Spagna del deficit tariffario. Guardando più a lungo termine, Starace potrebbe mettere nel mirino anche il ritiro a partire dal 2016 dei bond ibridi per complessivi 4 mld emessi tra il 2013 e il 2014.