Effetto Taylor Swift anche in Europa? Voce inflazione tra le sorvegliate speciali
L’inflazione rimane la sorvegliata speciale della Banca Centrale Europea, che per mandato ha il compito di mantenerla a livelli adeguati, orientativamente al 2%, in modo da salvaguardare il potere d’acquisto dei cittadini. Per la prima volta dopo anni di continui rialzi le colombe hanno avuto la meglio sui falchi, dato che a inizio giugno la Bce ha tagliato i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, nonostante le stime sull’inflazione restano alte.
Ma in ottica inflazione c’è un altro elemento/fenomeno che potrebbe valere la pena considerare: l’Eras Tour di Taylor Swift approdato anche in Europa, con le tappe di Milano previste per il 13 e il 14 luglio. Il tour europeo che in questi giorni fa tappa a Dublino si candida a essere un catalizzatore di attività economiche e di interesse anche per gli investitori.
Dal palco ai mercati: gli effetti attesi
È curioso sottolineare quanto anche l’industria dello spettacolo possa avere un impatto sui prezzi, facendo levitare la tanto temuta inflazione. Un tema solo apparentemente marginale, dato che persino Philip Lane – capo economista della Bce – ha indicato fra le cause di possibili aumenti dell’inflazione le Olimpiadi di Parigi, il campionato europeo di calcio in Germania e il tour Taylor Swift. Eventi di straordinaria risonanza mediatica, capaci di attirare milioni di visitatori e di conseguenza innalzare i prezzi di biglietti aerei, pernottamenti e servizi.
Ambiti verso cui gli investitori guardano con sempre più interesse con l’idea di “capitalizzare la Swifteconomics, esplorando le opportunità offerte dai principali beneficiari del tour”, commenta Francesco Bergamini, head of representative office in Italia di Freedom24. Specialmente con l’approdo del tour nelle arene europee. Non fa eccezione l’Italia, dove le date di Milano presso lo stadio San Siro hanno registrato sold out immediati, nonostante i prezzi oscillino da 100 euro per un parterre fino a ben 50 mila euro per le sezioni più privilegiate.
“Nel complesso, i numeri dell’Eras Tour non sono abbastanza consistenti da fare la differenza in termini di crescita economica, ma illustrano una certa propensione alla spesa. Si tratta di un dato incoraggiante perché suggerisce come le persone siano ancora disposte a spendere per i beni e in particolare per i servizi, dopo la contrazione della domanda in seguito alla pandemia”, puntualizza poi Bergamini.
Swifteconomics sotto la lente
Circa un anno fa 92 mila persone provenienti da tutto il mondo si radunavano in Svezia per assistere a due concerti di Beyoncé, riempiendo di prenotazioni ogni hotel, ristorante o esercizio commerciale di Stoccolma e dintorni. Una simile valanga di turisti ha acceso l’economia svedese locale provocando aumenti generalizzati dei prezzi per tutto il Paese. Un effetto pienamente rispettoso delle leggi del mercato, secondo cui un aumento della domanda di beni e servizi – a fronte di un’offerta che rimane invece piuttosto ridotta- determina solitamente un’impennata dei prezzi. I concerti sold out della popstar americana hanno causato un aumento dell’inflazione dello 0,2%, riuscendo persino a costringere gli analisti della Banca Centrale svedese a correggere le proprie stime sui mesi di aprile e maggio.
L’”effetto concerti”, come detto, va oltre. Un’ondata di fan segue da ormai diversi mesi la cantante Taylor Swift lungo le tappe del suo The Eras Tour, considerato a meno di 6 mesi dalla sua conclusione (novembre 2024) il tour mondiale più redditizio di tutti i tempi grazie ad oltre un miliardo di dollari incassato solo nel 2023. Chiamato, non a caso, Swifteconomics quel fenomeno per cui i numeri da capogiro registrati in qualsiasi città toccata dalla cantante per i suoi concerti provochino incrementi dei prezzi e maggiori entrate per numerosi settori. Spiccano fra tutti quelli dell’accoglienza e del turismo, così come anche i trasporti, l’edilizia, la ristorazione e ovviamente le piattaforme di streaming, che beneficiano della popolarità della cantante per mantenere un elevato traffico di utenti.
Al netto di polemiche e allarmismi circa gli effetti negativi di questi aumenti, occorre sottolineare quanto l’industria dello spettacolo sia ancora capace di influenzare le decisioni di spesa dei consumatori, influenzando inevitabilmente l’economia generale e soprattutto il prodotto interno lordo nazionale. Dato che, solo per quanto riguarda Taylor Swift, l’indotto generato è pari a oltre 10 milioni di dollari per ogni singolo concerto, con una spesa totale stimata a 4,6 miliardi di dollari.