Notizie Notizie Mondo Micron: conti positivi ma le aspettative AI schiacciano il titolo. Giù anche Nvidia

Micron: conti positivi ma le aspettative AI schiacciano il titolo. Giù anche Nvidia

27 Giugno 2024 12:22

Brusco calo per le azioni di Micron Technology, all’indomani dei risultati e delle previsioni per il trimestre in corso. Nonostante i conti positivi, l’outlook del produttore di memorie per pc non è stato stratosferico come alcuni operatori si aspettavano. Micron, infatti, è considerato uno dei principali beneficiari degli investimenti in intelligenza artificiale. In tal senso, paga probabilmente la performance eccezionali di Nvidia, che ha abituato i mercati a risultati e guidance costantemente superiori alle stime, grazie alla domanda inesauribile di soluzioni AI.

I conti e l’outlook di Micron Technology

Nel terzo trimestre fiscale, conclusosi il 30 maggio, Micron ha riportato un fatturato di 6,81 miliardi di dollari, in aumento dell’82% su base annua e un utile per azione diluito adjusted di 0,62 dollari, a fronte di una perdita di 1,43$ nel periodo di confronto.

I dati sono superiori alle attese degli analisti, che si attestavano mediamente a 6,67 miliardi di dollari e a 50 centesimi per azione.

Per quanto riguarda il quarto trimestre, attualmente in corso, la società prevede ricavi compresi tra 7,4 e 7,8 miliardi di dollari. Nonostante la media delle stime fosse pari a 7,58 miliardi di dollari, quindi sostanzialmente in linea con la guidance della società, alcune proiezioni superavano gli 8 miliardi di dollari.

A livello di utile (diluito, adjusted), Micron indica un target di circa 1,08 dollari per azione, rispetto a una proiezione di 1,02 dollari.

L’AI sfrutta i chip di memoria di Micron

Fino alla chiusura di ieri (a 142,44 dollari) Micron Technology ha registrato un rialzo del 67% da inizio anno, sostenuta dalle forti aspettative che ruotano intorno al settore dell’intelligenza artificiale.

Micron, infatti, produce delle componenti (HBM, High-bandwidth memory) vitali per gli hardware, che lavorano con i processori di Nvidia per elaborare dati. Queste memorie possono fornire informazioni in tempi rapidissimi, aiutando i sistemi informatici a sviluppare e ad eseguire i modelli di intelligenza artificiale.

Le vendite di chip HBM3E nell’ultimo trimestre sono state pari a 100 milioni di dollari e sono previste in crescita a “diverse centinaia di milioni di dollari” nel trimestre in corso e a “diversi miliardi” nell’anno fiscale che terminerà ad agosto 2025.

L’offerta di memorie è parzialmente frenata dai vincoli produttivi, alla luce dei quali è previsto un aumento dei prezzi. Micron spenderà circa 8 miliardi di dollari in nuovi impianti e attrezzature in questo esercizio, un importo destinato a salire l’anno prossimo per supportare l’aumento della capacità produttiva.

Nel frattempo, la società continua a scontare il rallentamento nei suoi mercati tradizionali, come i personal computer e gli smartphone, nei quali la domanda fatica a riprendersi dal rallentamento dell’anno scorso.

Valutazioni elevate e ribassi dietro l’angolo per Nvidia e titoli AI

Le azioni Micron arretrano di circa il 6% nel pre-market di Wall Street, preannunciando un avvio in calo. Il sell-off post risultati può rappresentare un piccolo incidente di percorso, ma mette comunque in guardia gli investitori sui rischi legati al rally dell’intelligenza artificiale.

Pochi giorni fa anche Nvidia (-1% nel pre-market) ha subito una brusca correzione, scendendo di quasi il 13% in tre sedute, prima di riprendersi nelle ultime due sessioni. Il produttore di chip, leader nel mercato dei data center, conserva comunque un enorme vantaggio sugli altri titoli dell’S&P 500. Da inizio anno Nvidia ha guadagnato infatti il 155%, seconda solo a Super Micro Computer (+192%).

La maggior parte degli analisti ha imputato il calo di Nvidia a prese di profitto. Una spiegazione che può adattarsi anche a Micron, le cui azioni viaggiano a 4,5x i ricavi previsti da qui a 12 mesi, rispetto a una media di 2,2x negli ultimi 10 anni. Queste valutazioni fanno capire quanto sia elevata l’asticella delle aspettative sui titoli che operano nel campo dell’AI, con il rischio di pesanti rivalutazioni al ribasso laddove queste attese venissero smentite.