Notizie Notizie Mondo Eba: niente stress test sulle banche europee nel 2015, ma solo test di trasparenza

Eba: niente stress test sulle banche europee nel 2015, ma solo test di trasparenza

3 Marzo 2015 09:10
Niente stress test sulle banche europee nel 2015. L’Autorità bancaria europea (Eba) ha annunciato la sua intenzione di non condurre quest’anno gli stress test  sulle maggiori banche europee, ma di iniziare a preparare quelli che verranno effettuati nel 2016. 
In una nota stampa diramata stamattina l’Eba spiega che “nella riunione dello scorso 24 febbraio il board ha deciso di non effettuare gli stress test a livello europeo nel 2015, ma di iniziare la preparazione per quelli che condurrà l’anno prossimo”. Anziché gli stress test l’Eba effettuerà quest’anno gli esercizi di trasparenza in linea con quanto avvenuto nel 2013, fornendo così dettagli sui bilanci patrimoniali e sui portafogli banche dell’Unione europea. Questa decisione, precisa l’istituto guidato da Andrea Enria, è stata comunicata al Parlamento europeo, al consiglio e alla Commissione europea. 
Di questa decisione Andrea Enria, numero uno dell’Eba (alla guida dell’istituzione dal 2011, anno in cui è partita), ha discusso nel corso di una intervista pubblicata oggi su “La Repubblica” (la prima dopo gli esiti degli stress test dello scorso ottobre). Al quotidiano diretto da Ezio Mauro Enria ha dichiarato di avere “inviato una lettera al Parlamento europeo per comunicare la decisione dell’Eba di non condurre gli stress test. Quello chiuso ha prodotto una mole enorme di informazioni, alcune banche stanno adeguandosi alle raccomandazioni seguite all’esercizio, e l’attività di vigilanza unica è appena cominciata”. 
Enria ha precisato: “Siamo soddisfatti della metodologia dei test, e dei grandi progressi fatti finora nel definire 95 standard del testo unico bancario. Ma ci sono aspetti che vorremmo discutere più a fondo. Per esempio nei prossimi test vorremmo includere gli effetti della cattiva condotta dei banchieri, tra cui il collocamento di prodotti inadatti ai clienti, infrazioni al codice antiriciclaggio, aiuti ad evadere il fisco”.