Notizie Notizie Mondo Goldman Sachs punta sull’azionario Ue, quattro fattori spingeranno l’economia dell’eurozona

Goldman Sachs punta sull’azionario Ue, quattro fattori spingeranno l’economia dell’eurozona

27 Febbraio 2015 14:24
Non solo Bce. L’avvio del quantitative easing della banca centrale europea è ormai alle porte, ma sono molteplici gli elementi che dovrebbero contribuire ad alimentare la crescita dell’economia dell’eurozona nel corso di quest’anno. Nel dettaglio secondo gli economisti di Goldman Sachs sono ben quattro i fattori che giocano a favore della congiuntura dell’area euro e pertanto ha deciso di rivedere al rialzo le stime di crescita per il biennio 2015-2016. 
Goldman Sachs si mostra positiva anche sulle azioni europee e si aspetta un ritorno totale del 10% dello Stoxx Europe 600 nell’arco dei prossimi 12 mesi che significa un saldo 2015 di +20/25% visto il progresso a doppia cifra già fatto segnare nei primi 2 mesi dell’anno. Nel breve (3-6 mesi) invece ci potrebbe essere un calo a causa dei timori su un rialzo dei tassi negli Stati Uniti e di maggiori difficoltà politiche in Europa.
Petrolio, effetto cambio, ripresa credito e minore austerity 
“In primo luogo – rimarca Goldman – i prezzi del petrolio in euro sono scesi del 35% rispetto alla loro media nella prima metà del 2014, abbastanza per aumentare il livello di PIL dell’area Euro da 1/1,5% nel corso di un periodo di due anni. Il secondo fattore individuato è il deprezzamento del tasso di cambio dell’11% rispetto al primo semestre del 2014; in questo caso l’effetto mini euro secondo la banca d’affari statunitense stima un aumento del livello di PIL dell’area euro di poco più dello 0,5% nel giro di un biennio. Terzo fattore è rappresentato dai segnali chiari di miglioramento del credito nei paesi periferici dell’Europa. Infine il  consolidamento fiscale ha subito un rallentamento rispetto agli anni scorsi. 
Al di fuori della zona euro, Goldman Sachs prevede una crescita solida anche per Regno Unito, Svezia e Norvegia, mentre vede debolezza in Svizzera.
No deflazione, principali rischi da sviluppi politici legati a Grecia 
Il rischio di una deflazione sostenuta è ritenuto piuttosto limitato. “Gli sviluppi relativi al costo del lavoro nell’area Euro restano coerenti con uno scenario di inflazione bassa ma positiva”, rimarca Goldman Sachs che vede come principale minaccia per le prospettive di crescita dell’Europa dai rischi a livello politico e in particolare dalla Grecia. “Se per ora è stato trovato un accordo tra il governo greco e l’Eurogruppo  l’impasse è sintomatico di un più ampio fenomeno che è improbabile risolvere nel breve termine”.