Notizie Notizie Italia Dopo Telecom caccia aperta anche su Pirelli

Dopo Telecom caccia aperta anche su Pirelli

5 Aprile 2007 09:35

Telecom Italia o Pirelli? Il “caos italiano” di cui parla stamattina il Financial Times riferendosi alle ultime evoluzioni del caso Telecom si respira anche in Borsa. Il mercato dimostra al momento di non sapere su quale dei due cavalli puntare, conscio che gli sviluppi in seno all’ex monopolista telefonico non hanno ancora trovato un assetto definitivo. Il titolo Telecom segna nel momento in cui si scrive un progresso dell’1,3% a 2,44 euro, mentre le azioni Pirelli avanzano dell’1,9% a 0,8975 euro. L’esclusione di Guido Rossi dalle liste per l’elezione del nuovo cda di Telecom ha infatti riacceso l’interesse degli investitori per la controllante, nelle ultime sedute di Borsa trascurata dagli acquisti a beneficio di Telecom. Allo stesso tempo però sui titoli di quest’ultima non si sono interrotte le scommesse relative a un rastrellamento in atto da parte delle banche.


Un eventuale scioglimento del patto di sindacato Pirelli, in cui sono presenti Olimpia, ma anche gruppi critici circa ‘esclusione di Rossi dal cda come Mediobanca e Generali, potrebbe infatti riaccendere l’appeal speculativo sul titolo. In questo caso – hanno già fatto notare alcuni analisti – i rastrellamenti partirebbero anche sul titolo Pirelli, al fine di blindarne il controllo. Mediobanca e Generali detengono l’8,7% del capitale e insieme ad alcuni partner, che i rumors individuano in Fondiaria e Ras arriverebbero al 17,4%, giungendo così a rappresentare il 38% del patto di sindacato, che a sua volta controlla il 46,2% di Pirelli.


Per Telecom invece si avvalorano le considerazioni già emerse nelle scorse sedute e che hanno portato in tre giorni a veder passare di mano il 20% del capitale: da un lato il mercato ipotizza che le banche capitanate da Intesa-Sanpaolo stiano cercando di accrescere il proprio peso nel capitale attraverso operazioni sul mercato in modo da poter contare di più alla prossima assemblea, dall’altro si presume che At&T e America Moviles abbiano iniziato a portarsi avanti in vista di un eventuale buon esito della loro offerta che scadrà a fine mese. Ora però, proprio per i dissidi emersi sulla composizione del cda, diviene ancora più probabile che alla presunta opera di Intesa si affianchino anche Generali e Mediobanca, desiderose di creare un blocco alternativo a Olimpia.


Una tesi solo parzialmente alternativa arriva stamane da Euromobiliare, che accenna all’indiscrezione riportata da Repubblica secondo cui Intesa San Paolo, Capitalia e Mps avrebbero raccolto il 6% del capitale Telecom. “Se trovassero un accordo con Generali, Mediobanca e Hopa- scrivono dalla Sim milanese – il core alternativo disporrebbe del 16% circa. In questo scenario i rastrellamenti di breve potrebbero essere prossimi all`esaurimento. Per contro crescerebbe l`appeal speculativo di più lungo periodo giacchè i finanziari domestici nei prossimi 18 mesi circa dovrebbero cercare un `partner` industriale”.