Notizie Notizie Italia Telecom: scontro Tronchetti – banche, Pistorio verso la presidenza

Telecom: scontro Tronchetti – banche, Pistorio verso la presidenza

5 Aprile 2007 06:43

E’ battaglia su Telecom Italia, dopo che ieri l’attuale presidente del gruppo, Guido Rossi, non figurava all’interno della lista di candidati per il consiglio di amministrazone presentata da Olimpia – azionista di maggioranza relativa di Telecom conm in mano una quota del 18% – da proporre alla prossima assemblea ordinaria, convocata per il 15 e il 16 aprile. Nell’elenco presenziavano invece Carlo Alessandro Puri Negri, Claudio De Conto, Luciano Gobbi, Gilberto Benetton, Gianni Mion, Carlo Orazio Buora, Riccardo Ruggiero, Aldo Minucci, Renato Pagliaro, Francesco Gori, Lucio Pinto, e gli indipendenti Paolo Baratta, Diana Bracco, Domenico De Sole, Luigi Fausti, Jean Paul Fitoussi e Pasquale Pistorio. Secondo voci di corridoio il più accreditato per la poltrona di presidente al posto di Rossi sarebbe Pasquale Pistorio, il fondatore di StMicroelectronics.


La decisione della cassaforte Olimpia di non riconfermare Rossi dovrebbe essere riconducibile ai recenti problemi “di comunicazione” con Marco Tronchetti Provera. Basti pensare che la notizia di una possibile cessione di Telecom Italia agli americani di AT&T e ai messicani di América Móvil era stata data a Rossi all’ultimo momento e lui certamente non aveva gradito la cosa. Tanto che negli ultimi giorni era circolata con insistenza la voce di una possibile assenza del nome del professore dalla lista di papabili per il cda. “Anche se Pirelli avesse deciso di non inserirmi nella lista per il consiglio di Telecom Italia, io mi presenterei ugualmente all’assemblea poiché sono a tutti gli effetti il presidente di Telecom. Non intendo dimettermi per nessuna ragione”. Aveva commentato così tali indiscrezioni, mettendo quasi le mani avanti.


Ma se Tronchetti Provera – Rossi è un fronte caldo, Tronchetti Provera – banche è un fronte addirittura bollente. A cominciare la battaglia è stata Mediobanca, che, alle ore 21.30 di ieri, ha diffuso uin comunicato stampa in cui, facendosi portavoce anche di Generali, si chiamava fuori dicendo che “la lista presentata da Olimpia per la nomina del cda Telecom Italia non è stata preventivamente condivisa nell’ambito del patto parasociale relativo alla partecipazione Telecom Italia stipulato con Pirelli & C., Edizione Holding e Olimpia il 18 ottobre scorso”. Non solo ma il Leone di Trieste e Piazzetta Cuccia hanno richiesto l’immediata convocazione della direzione del patto di sindacato di blocco azioni Pirelli & C.. Anche Generali subito dopo ha diramata un identico comunicato e, dopo un po’, è giunta la replica con un comunicato congiunta firmato da Pirelli e dalla Sintonia della famiglia Benetton.


Pirelli e Sintonia “precisano che il patto parasociale relativo a Telecom Italia non prevede alcun obbligo per i partecipanti di consultarsi in merito alla indicazione di candidati al cda della stessa Telecom Italia. Il patto, infatti, prevede esclusivamente la consultazione prima di ciascuna assemblea di Telecom Italia sulle modalità di esercizio dei diritti di voto spettanti ai partecipanti al patto. Per completezza, si ricorda che della lista presentata da Olimpia fanno parte Renato Pagliaro e Aldo Minucci, rispettivamente condirettore generale di Mediobanca e vicedirettore generale di Assicurazioni Generali, che, come prescritto dallo statuto di Telecom Italia, hanno espressamente accettato, con apposita dichiarazione, la relativa candidatura”. Per quanto invece riguarda la richiesta di convocazione del sindacato del patto Pirelli, si legge ancora nella nota, “Tronchetti Provera dichiara che, nel caso ne ricorrano le condizioni e risultino soddisfatti i relativi requisiti, la direzione verrà convocata nei modi e nei termini previsti dal Patto stesso”.