Dollaro in forte calo, frenata costo lavoro Usa raffredda pista rialzo tassi
Finale d’ottava in forte calo per il dollaro Usa. Il biglietto verde cede terreno rispetto a tutte le altre principali valute dopo i deboli riscontri arrivati dal costo del lavoro Usa che potrebbe portare la Federal Reserve ad attende più del previsto prima di apportare la prima stretta sui tassi.
I dati diffusi dal Dipartimento del lavoro statunitense hanno innescato un’ondata di vendite sul dollaro Usa con cross eur/usd che segna un progresso di oltre una figura e mezza ed è risalito in area 1,1102. La divisa unica europea già in mattinata si muoveva in rialzo in scia all’accelerazione oltre le attese dell’inflazione core dell’area euro (+0,9% rispetto al +0,8% atteso).
L’indice sul costo del lavoro negli Stati Uniti nel secondo trimestre si è attestato a +0,2% dal +0,7% precedente. Il consensus degli analisti vedeva un progresso nell’ordine dello 0,6%. Si tratta del tasso di crescita trimestrale più basso dal 1982. A livello tendenziale il costo del lavoro segna un ritmo di crescita del 2% rispetto al +2,6% nel primo trimestre. I salari, che rappresentano circa il 70% dei costi del lavoro, risultano aumentati dello 0,2% nel secondo trimestre, dopo un aumento dello 0,7% nel primo trimestre.
Il costo del lavoro è una delle misure monitorate più da vicino dalla Fed in ottica rialzo tassi e il suo brusco rallentamento nel secondo trimestre potrebbe indurre la banca centrale potrebbe essere indotta ad aspettare ulteriormente prima di effettuare la prima stretta.