Crisi Argentina coglie di sorpresa il guru dei bond emergenti, in un giorno 1,8 mld $ di perdite
L’ombra di una nuova crisi Argentina si è riaffacciata a sorpresa nei giorni scorsi e miete vittime illustri tra gli invetitori. L’ultima batosta ad una già fragile economia come quella di Buenos Aires è arrivata con la sconfitta di Mauricio Macri alle primarie presidenziali dello scorso fine settimana. Il presidente argentino è arrivato a guadagnare solo il 33% circa dei consensi, superato dal candidato dell’opposizione peronista Alberto Fernandez che, affiancato dall’ex presidente del paese Cristina Fernández de Kirchner, ha ottenuto il 47 per cento dei voti espressi. La Borsa di Buenos Aires è crollata fino a -37%, mentre le preoccupazioni di un ritorno alle regole peroniste ha portato il peso giù del 20 per cento contro il dollaro. Tra le vittime illustri del default dell’Argentina si annovera anche il guru dei bond dei mercati emergenti Michael Hasenstab che ha perso in un solo giorno 1,8 miliardi di dollari a causa proprio della crisi argentina.
Crisi argentina miete vittime: ecco chi sono
Michael Hasenstab, Executive Vice Presidente di Franklin Templeton, diventato famoso per le sue scommesse “contrarian” su mercati poco apprezzati come quello irlandese e ucraino, che hanno poi generato forti guadagni, è stato uno dei più forti acquirenti del debito argentino e sei dei suoi fondi presentano un’esposizione significativa all’Argentina. I fondi obbligazionari gestiti da Michael Hasenstab, uno dei più grandi investitori del mercato del reddito fisso, hanno perso quasi 1,8 miliardi di dollari in un solo giorno nel bel mezzo della fuga dai beni argentini dopo la sconfitta del presidente Mauricio Macri nelle primarie dello scorso fine settimana. Templeton Emerging Markets Bond Fund di Hasenstab, del valore di 11,3 miliardi di dollari, ha un’esposizione al debito argentino di oltre il 10 per cento secondo Morningstar e lunedì, l’indomani delle primarie è calato del 3,5 per cento, indicando una perdita di circa 400 milioni di dollari (dati Bloomberg), toccando così il calo giornaliero più grande dalla crisi finanziaria globale dell’ottobre 2008. Ma quello di Hasenstab non è l’unico a soffrire. Nella lista troviamo anche l’ Ashmore Emerging Markets Short Duration Fund, sceso del 3,2%, il Fidelity Series Emerging Markets Debt Fund da 1,4 miliardi di dollari, calato del 3,1%.