Credit Suisse vede la recessione mordere l’Eurozona con Italia tra i paesi più colpiti. Ciclo rialzo tassi BCE finirà prima del previsto
Credit Suisse ha ridotto le previsioni di crescita del PIL della zona euro dal 2,4% al 2,3% nel 2022 e da 0,7% a -0,2% nel 2023 (consenso: 2,7% e 1,3%). In termini sequenziali, la banca di investimenti elvetica prevede che l’economia si contrarrà nel terzo trimestre del 2022 fino al primo trimestre del 2023 seguito da un modesto rimbalzo dal secondo trimestre del 2023 in poi.
Inoltre la banca di Zurigo si aspetta le contrazioni più marcate in Germania e Italia, “paesi con grandi settori manifatturieri fortemente dipendenti dal gas russo e, nel caso dell’Italia, anche a causa di tensioni politiche interne”.
Credit Suisse ha specificato tre fattori scatenanti che indebolirebbero le prospettive sufficientemente per rendere la recessione scenario base:
- un’ulteriore riduzione dell’offerta di gas russa (a circa 35 TWh/mese)
- un aumento sostenuto dei prezzi del gas ( a ~€150-180/TWh) e
- un calo sostenuto degli indicatori di attività ad alta frequenza (ad es. PMI, Ifo).
Tutti questi fattori scatenanti si sono ora materializzati, rendendo probabile una recessione a detta di CS.
Gas russo: flussi fortemente ridotti manterranno elevati i prezzi ma razionamento può essere evitato
Secondo la banca di Zurigo l’offerta di gas russo rimarrà gravemente ridotta nel 2018 nei prossimi mesi (sebbene un arresto completo non faccia parte del scenario base visto che la Russia perderebbe la propria influenza).
La Russia ha riavviato i flussi di gas attraverso il gasdotto North Stream 1 (NS1) il 21 luglio dopo una manutenzione di 10 giorni, scongiurando il tanto temuto rischio di una completa interruzione del gas. Tuttavia, i flussi sono ripresi solo a circa il 40% della capacità perché solo 2 turbine su 5 erano operative e sono probabili ulteriori interruzioni.
In effetti, l’annuncio del 25 luglio che una delle due turbine operative si fermerà per manutenzione significa che i flussi di NS1 probabilmente scenderanno al 20%, almeno temporaneamente (fino a quando la turbina attualmente di ritorno dal Canada non tornerà operativa).
Le forniture di gas russo all’Europa sono in costante calo (dal 40% all’inizio del 2021 al 15% alla fine di giugno 2022). Gli analisti di Credit Suisse si aspettano che questa tendenza continui. Come mostrano le figure sotto, il calo iniziale è stato ampiamente compensato da maggiori importazioni di GNL dagli Stati Uniti, ma le recenti riduzioni dei flussi di gas russo dovute alle interruzioni di NS1 sono state più difficili da compensare. Detto ciò il razionamento potrebbe essere evitato.
BCE rimarrà aggressiva nel breve, ma ciclo rialzo tassi potrebbe finire prima del previsto
Secondo Credit Suisse l’inflazione record manterrà la BCE in posizione aggressiva almeno nel breve termine nonostante l’attività debole.
Il membro del Consiglio direttivo Holzman ha recentemente affermato che la BCE potrebbe superare “una leggera recessione” se la sua previsione di inflazione dovesse aumentare ulteriormente.
L’approccio “meeting to meeting” della BCE probabilmente significherà che continuerà ad alzare i tassi di 50 pb fino a quando l’inflazione non inizierà a decelerare visibilmente (cosa che gli analisti della banca di Zurigo non si aspettano prima dell’inizio del 2023).
Dunque gli analisti di Credit Suisse mantengono la previsione di due aumenti di 50 pb a settembre e ottobre, prima di tornare a 25 pb a dicembre “ma ora ci aspettiamo che il ciclo di rialzi finisca prima (nel primo trimestre del 2023, con il tasso di deposito all’1,5%) rispetto a prima (nel secondo trimestre del 2023, con il tasso di deposito al 2,%).”