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Credit Suisse ritarda la relazione annuale 2022 in seguito alla richiesta della SEC

9 Marzo 2023 11:10

La banca elvetica, Credit Suisse ha annunciato oggi che ritarderà la pubblicazione della relazione annuale 2022 in seguito alla richiesta da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) arrivata mercoledì sera. Il titolo Credit Suisse ha chiuso la seduta di mercoledì a circa 2,68 franchi svizzeri per azione, in calo del 3,22% dall’inizio dell’anno, attualmente poco sotto la parità nel premarket.

In una dichiarazione, la banca svizzera ha affermato che la conversazione riguardava i commenti della SEC sulla “valutazione tecnica delle revisioni precedentemente divulgate ai rendiconti finanziari consolidati negli anni chiusi al 31 dicembre 2020 e 2019, nonché i relativi controlli”.

“Il management ritiene prudente ritardare brevemente la pubblicazione del proprio bilancio al fine di comprendere più a fondo le osservazioni pervenute. Confermiamo che i risultati finanziari del 2022 precedentemente pubblicati il 9 febbraio 2023 non sono influenzati da quanto sopra”, si legge nel comunicato della banca.

Il rapporto annuale era previsto in uscita stamattina. Ricordiamo intanto che lo scorso 9 febbraio, Credit Suisse in occasione dei risultati trimestrali, ha pubblicato una massiccia perdita netta per l’intero anno 2022 di 7,3 miliardi di franchi svizzeri ($ 7,8 miliardi) e ha previsto altre perdite “sostanziali” per l’intero 2023.

Credit Suisse il piano di ristrutturazione

Lo scorso ottobre la seconda banca svizzera per importanza ha avviato un’importante revisione delle proprie attività, tagliando costi e riducendo la forza lavoro per risollevare le proprie sorti e tornare in reddittività. Inoltre, Credit Suisse ha lanciato la creazione di un’attività separata per la propria banca d’investimento sotto il marchio CS First Boston. Mentre, lo scorso dicembre la banca ha raccolto 4 miliardi di franchi svizzeri dagli investitori.

Alla fine di febbraio, l’autorità di regolamentazione svizzera FINMA ha pubblicato la conclusione che l’istituto bancario elvetico “ha gravemente violato gli obblighi di vigilanza” in merito al rapporto d’affari con il collosso finanziario fallito Greensill Capital. Ricordiamo che  dopo il crac Greensill  sulla scia di un “grave stress finanziario”, culminato nell’incapacità di rimborsare un prestito del valore di 140 milioni di dollari a Credit Suisse.