Cosa sono i fondi comuni di investimento?
Tra le varie opzioni di investimento presenti ci sono i cosiddetti fondi comuni di investimento. Si può partire dalla definizione della Consob per tracciarne i contorni:
“I fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio (sgr) che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.) o, per alcuni di essi, in immobili, rispettando regole volte a ridurre i rischi”. In sostanza un fondo comune di investimento è un portafoglio di azioni, obbligazioni o altri titoli acquistati con il capitale degli investitori.
Ai gestori professionisti spetta il compito di decidere quali investimenti acquistare e vendere per il fondo.
Cosa sono i fondi comuni di investimento
I fondi comuni di investimento sono degli strumenti di investimento gestiti da società di gestione del risparmio. In sostanza questi ultimi riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono. Dove? In diverse attività finanziarie, dalle azioni alle obbligazioni fino ai titoli di stato e immobili.
Le somme che i sottoscrittori “devolvono” alle sgr, ossia le società di gestione del risparmio, vengono poi investite in un unico patrimonio e suddivise in tanti parti unitarie che vengono definite quote. Le quote sono sottoscritte dai risparmiatori e garantiscono a tutti eguali diritti.
Le tipologie di fondi: aperti e chiusi
Una prima distinzione, quando si parla di fondi è tra fondi aperti e fondi chiusi.
La prima tipologia, ovvero i fondi aperti, sono quelli che consentono di sottoscrivere quote, o chiederne il rimborso, in qualsiasi momento. Questi fondi investono normalmente in attività finanziarie quotate. La secondo tipologia riguarda, invece, i fondi chiusi che consentono di sottoscrivere quote solo nel periodo di offerta, che si svolge prima di iniziare l’operatività vera e propria, e le rimborsano di norma solo alla scadenza del fondo.
Poi ci sono anche, fra i fondi aperti, i fondi “armonizzati”, costituiti nei paesi dell’Unione europea, che investono prevalentemente in titoli quotati (azioni, obbligazioni, ecc.). Il termine “armonizzati” deriva dal fatto che seguono regole e criteri comuni volti a tutelare gli interessi dei risparmiatori, limitando e frazionando i rischi assumibili dai fondi.
La classificazione Assogestioni in 5 macro aree
Una prima indicazione, come segnala Assogestioni, ovvero l’associazione di categoria delle società di gestione fondi, è la classificazione dei fondi comuni che si articolare in cinque macro categorie:
• Azionari
• Bilanciati
• Obbligazionari
• Liquidità
• Flessibili
Ciò che caratterizza la macro categoria è la percentuale minima e massima di investimento azionario, ossia identifica i parametri per l’asset allocation di base (azionaria-obbligazionaria).
Vantaggi e svantaggi
Come ogni opzione di investimento, anche puntare sui fondi comuni presenta pro e contro da valutare nella propria scelta d’intestimento. Volendo riassumerli brevemente tra i vantaggi in primo luogo la sicurezza che a gestire il patrimonio saranno professionisti del settore. A ciò si aggiunge la considerazione che esistono diversi presidi di controllo sul patrimonio del fondo, principalmente da parte di Bankitalia e della Consob.
Infine, il vantaggio principale per chi decida di investire in fondi è il fatto che tale opzione permette una diversificazione degli investimenti, regola aurea per tutti gli investitori. Un fondo comune di investimento può realizzare proprio quella diversificazione tanto auspicata in modo più rapido e per certi versi anche economico rispetto all’acquisto di singoli titoli.
Ma ci sono anche i contro da considerare. Così chi investe in un fondo comune di investimento non ha la garanzia di un rendimento né della restituzione integrale del capitale e questo perché il valore degli asset che compongono i fondi varia in base all’andamento dei relativi mercati. Inoltre sul rendimento del fondo possono anche incidere i costi: di ingresso, di gestione, di performance e di uscita.
Come scegliere il fondo di investimento
Per la scelta del fondo comune di investimento il fattore chiave da tenere in considernazione è il cosiddetto KIID, acronimo di “Key Investor Information Document)”, un documento che deve essere obbligatoriamente consegnato al sottoscrittore.
Il KIID ha il compito di sintetizzare le peculiarità del fondo, dalle performance storiche – per ciò che riguarda i rendimenti passati per ciascun fondo vengono riportati i rendimenti conseguiti negli ultimi 10 anni – al profilo di rischio/rendimento fino alle finalità di investimento.